“Il futuro politico del nostro Paese sarà il nuovo centro democratico o, meglio, democristiano, di Gianfranco Rotondi, non la destra sovranista e populista voluta da Giorgia Meloni” dichiarano i Sudisti italiani, i quali sostengono altresì: “Il patto anti-inciucio, sottoscritto dai partiti del centrodestra, vale solo per questa legislatura e non per sempre. Poi – si sa – in politica tutto è labile e ciò che viene scritto e sottoscritto è come carta straccia. E’ ben evidente che solo a Giorgia Meloni fa comodo il patto anti-inciuco perché salirà nei consensi e non certo a Salvini che perde, in tal modo, la sua leadership nel contenitore politico di destra e neppure a Berlusconi fa comodo in quanto rimarrà sempre ai margini e il suo partito sempre più vicino al 2 per cento. Il panorama politico, intanto, si colora di nuove tinte. Difatti, da due anni, Gianfranco Rotondi sta lavorando per costruire un nuovo centro democratico che si ispiri alla vecchia Democrazia Cristiana di Aldo Moro e di Alcide De Gasperi. Il suo progetto è quello di ricostruire la Democrazia Cristiana: l’operazione è complessa in quanto ci sono diversi gruppi politici che rivendicano la paternità del nome ed il logo rappresentato dallo scudocrociato.La Democrazia Cristiana, dopo la seconda guerra mondiale, insieme al Partito Comunista, che davvero si batteva per le masse e per gli operai, ha ricostruito il nostro Paese portandolo al al suo splendore politico ed economico. Difatti, tutti lavoravano e nel lavoro fondavano il senso di appartenenza allo Stato italiano. L’Italia era la madre ed i cittadini italiani erano suoi figli. Noi del Movimento Sudisti Italiani siamo favorevoli alla ricostruzione del centro democratico, che incorpori al suo interno anche componenti della sinistra autentica e proletaria (non parlo di comunismo, ma di socialismo), purché il rilancio del Sud Italia rientri nel programma politico senza se e senza ma.I meridionali vogliono un movimento che faccia i loro interessi e che si batta, nelle sedi opportune, per far rifiorire l’economia del Mezzogiorno. Dovrà, pertanto, vivere una forza politica composta da giovani meridionali che non vogliono essere succubi del Nord Italia, ma cooperare con esso. In definitiva, dovrà essere un centro social-democratico. Giuseppe Conte e Gianfranco Rotondi dialogano da alcuni mesi circa la possibilità di creare il nuovo centro democratico del Paese al cui interno possano confluire Berlusconi e Renzi, svincolandosi, il primo, dalle destre sovraniste, che sono solo un fuoco di paglia ed il secondo dalle sinistre liberali, sempre più distanti dalle sinistre delle piazze, quelle che, appunto, difendevano i proletari e gli operai.Un nuovo centro con componenti cattoliche e laiche, quindi, dovrà governare il Paese subito dopo il Covid-19 che, unico, può allontanare la minaccia di un ritorno al fascismo e ai totalitarismi sia di destra, sia di sinistra. Un nuovo mondo ci attende: quello della partecipazione e dell’uguaglianza sociale ed economica, in cui tutti possano vivere da veri cittadini ed in cui la povertà sarà solo una lontana parola”