Anche per Castelvetrano si avvicina la fine del lockdown e l’ inizio della Fase 2, tante le preoccupazioni, tante le difficoltà ma tanta anche la voglia e la necessità di ricominciare a lavorare. Iniziamo così a dare parola a chi sarà in prima linea, parola ai gestori, agli imprenditori, agli artigiani… i loro pareri, le loro richieste, i loro consigli. Iniziamo oggi a parlarne con Salvatore Di Benedetto, Company Organization Manager Keidea srl e Amn. Unico Area14.
“Va bene che siamo in un anno bisestile, ma nessuno poteva immaginare tutto questo – afferma Salvatore – ma a parte i luoghi comuni e le credenze popolari, questa pandemia ha colto tutti di sorpresa. Soffermandomi solo per un attimo, ma con profondo rispetto e dolore, nel ricordo delle migliaia di defunti “per” e “con” il Covid-19, si sta concretizzando il rischio che possano restare su questo campo di battaglia contro il virus anche migliaia di lavoratori, aziende e partite iva. Per questo motivo è importante che la fase 2 abbia inizio il più presto possibile. Certo, tutto deve essere fatto nel rispetto delle regole per non incappare in una ricaduta nel contagio che segnerebbe l’inizio di un vero e proprio disastro sotto ogni punto di vista, ma non si può più attendere. Nessuna economia moderna ha mai conosciuto un lockdown, uno shock economico/finanziario senza precedenti, in cui credo che la politica stia mettendo in gioco risorse adeguate, ma deve fare più in fretta per salvaguardare l’interesse comune, la tenuta e la sopravvivenza dei vari tessuti sociali. Ma in un’Europa così burocratizzata, in un’Italia così burocratizzata e in una regione come la Sicilia che a sua volta gioca la carta del “carico” della burocrazia, le risorse stanziate rischiano di arrivare all’utente finale in netto ritardo. Allora ecco perché bisogna ripartire con la fase 2 il più velocemente possibile. Se il 4 maggio è la data identificata per la ripartenza, ben venga, il tessuto economico produttivo del territorio castelvetranese e trapanese non attende altro, anche se oggi la speranza che ciò accada fa il paio con l’incertezza dei fatturati che come finalità avrebbero l’obbiettivo quanto meno di mantenere le posizioni, sia come livello occupazionale che di mercato. E sì, perché, a proposito di mercato, cosa avrà il predominio su di esso? La paura del contatto sociale? Le risorse economiche disponibili? Acquisti indirizzati solo verso i beni di prima necessità? Gli spostamenti da altre province saranno liberamente consentiti? Di contro ci sono manager come me, in accordo con la proprietà di Keidea, e la categoria degli imprenditori, piccoli commercianti e partite iva che stiamo investendo su tutti quei presidi che permetteranno a lavoratori e clienti di potere fruire in tutta sicurezza rispettivamente dei propri posti di lavoro e circolare liberamente nelle diverse realtà commerciali e produttive del nostro territorio. Il credito d’imposta da’ una mano, ma gli investimenti in tal senso devono essere fatti comunque con le ormai residue risorse economiche. Da qui il coinvolgimento del sistema bancario, giusto e doveroso, ma che non è ancora in grado di dimostrare che il suo principale obiettivo è quello di sostenere il tessuto imprenditoriale, abbassando le pretese documentali (in molti casi pretestuose) ed elargire in tempi rapidi quanto previsto dai vari DPCM. D’altronde in periodi di emergenza bisogna agire con strumenti e procedure di emergenza e questo discorso non vale solo per l’Europa, ma anche, e soprattutto, per tutte le istituzioni, comprese quelle locali, come quelle bancarie per l’appunto, che conoscono perfettamente il tessuto commerciale di riferimento. Tutto ciò a dimostrazione che da questa crisi si esce tutti insieme, ognuno per il suo ruolo: chi produce i presidi di sicurezza non approfittino del momento gonfiando i prezzi; gli imprenditori, commercianti e partite iva non approfittino delle maglie larghe per l’acceso al credito per poi creare dei buchi finanziari e far piangere le conseguenze alla collettività; tutti i cittadini rispettino rigorosamente le regole, perché nessuno vuole creare disagi, ma se ci muoviamo ordinati e con pazienza, potremo tornare a vivere una vita senza restrizioni.
Ma il settore che personalmente crea maggior preoccupazione è certamene il settore della ristorazione, del tempo libero e del turismo. Dire che sarà un periodo di magra è un eufemismo e non sappiamo neppure quanto durerà. L’unica speranza per la sopravvivenza di questi settori, oltre gli aiuti pubblici che auspico siano congrui alla situazione, è il mercato interno e l’inventiva, la genialità che sta nel DNA di noi siciliani. Non vedremo le affluenze estere come solitamente siamo abituati, quindi l’invito che faccio a tutti i cittadini del trapanese e di tutte le nostre bellissime province siciliane è quello di prediligere le località balneari e montane della nostra regione, di fruire senza alcun timore di quei locali nel campo della ristorazione e del tempo libero che avranno fatto gli sforzi maggiori per garantire la nostra sicurezza. Così come auspico che i ristoratori prediligano materie prime e tipicità prodotte nella nostra amata terra di Sicilia per comporre i loro menù, di essere rispettosi del nostro ambiente, di denunciare chi cercherà di approfittarsi di certe situazioni e chi maltratta o danneggia il nostro territorio. Questi comportamenti atti a rinforzare il territorio e il mercato siciliano, a mio modo di vedere, saranno propedeutici per un rilancio dell’economia regionale, nazionale e per quella europea.
In ogni caso cerchiamo sempre di guardare avanti, a ciò che di nuovo possiamo pensare di realizzare, ad esempio lo sviluppo dell’on line, che ha subito un’accelerazione dieci volte superiore alla media del periodo proprio durante il lockdown. Sconvolgimenti epocali come questa pandemia, lasciano cicatrici a vita, ma aprono anche strade verso nuove opportunità e accelerano lo sviluppo di canali commerciali e comunicativi che si sarebbero altrimenti sviluppati negli anni. Consiglio anche qui di acquistare on line prediligendo, dove possibile, le tantissime aziende siciliane che offrono questa opportunità, oppure di rivolgersi ad aziende commerciali come Keidea che sta mettendo a punto un sistema di consulenza in video chiamata tramite un semplice smartphone, cosicché i nostri clienti possano continuare ad affidarsi ai consigli dei nostri esperti di settore per le loro scelte d’acquisto, garantendo loro lo stesso servizio come se fossero presso la nostra sede vedendosi recapitare gratuitamente a casa gli articoli scelti.
Non è la prima volta che il mondo vive una situazione simile, ma è la prima volta che il mondo vive questa situazione nell’era più avanzata della comunicazione, della tecnologia, della scienza, della medicina, dei trasporti, a significare che non ci manca nulla per resistere, a significare che dobbiamo essere fiduciosi nel poterci riprendere più in fretta rispetto agli eventi del passato, a significare che la solidarietà dimostrata fino ad oggi non deve fermarsi, ma continuare a tendere la mano a chi è più indietro, a significare che nella difficoltà bisogna rivolgervi alle istituzioni e alle associazioni senza alcuna vergogna e resistere alla falsa solidarietà malavitosa, che oggi ti da una mano per domani depredarti di tutto. Invito caldamente chi ha di più a fare qualcosa di più per chi non ce la fa. Invito le famiglie ad aiutare altre famiglie, imprenditori ad aiutare le istituzioni lì dove queste non arrivano con i loro mezzi e invito le istituzioni ad essere sempre presenti con tutto ciò che hanno a disposizione, adoperandosi incessantemente tra la gente più che sui social! Non disperdiamo i sacrifici fatti in questi mesi, i lutti subiti, la perdita di tanta memoria storica e saggezza che era accuratamente conservata nelle menti di tutti quegli anziani che non ce l’hanno fatta – continua Salvatore – facciamone tesoro e ripartiamo da essi con la voglia di creare un mondo nuovo, perché il primo artefice del cosiddetto fallimento della globalizzazione è stato l’egoismo! Questa pandemia ci ha fatto comprendere che non possiamo più permettercelo. Ne sono certo, andrà tutto bene!”.
Ringraziamo Salvatore per il suo importante contributo durante questo periodo difficile, dove non esistono più certezze, speriamo che tutte le attività castelvetranesi riescano a ripartire al più presto e si riesca a riattivare l’ economia locale, nonostante si dovrà ancora continuare a convivere con il coronavirus. Serena Navetta