Esprimiamo tutta la nostra solidarietà all’Assessore Lagalla e a tutti i parlamentare della Ars che hanno partecipato, quali componenti, alla videoconferenza indetta dal presidente della quinta commissione on. Luca Sammartino, per quanto appreso dagli organi di stampa in merito alle azioni intraprese dal segretario del Sifus Maurizio Grosso.
Appare strumentale l’esposto querela presentato dal sindacalista nei confronti dell’assessore che sembra avere come unico scopo la diffamazione nei confronti di tutti coloro i quali sono costantemente impegnati, a vario titolo, nel comparto della formazione professionale ivi compresi gli enti gestori.
Rappresentare all’opinione pubblica fatti opinabili, con ausilio di toni accesi e vocati allo ricerca dello scontro, al solo scopo di far intercettare opacità gestionale o peggio ancora clientele e affarismo che sono lontane dalla realtà, in un settore che ha già pagato negli anni scorsi un scotto pesantissimo in termini di credibilità e di occupazione, significa diffamare tutti gli operatori della formazione professionale compresi tutti i formatori che oggi operano in questo settore.
Gli enti di formazione professionale che noi con onore rappresentiamo al fine delle assunzioni hanno sempre rispettato le regole emanando bandi pubblici a cui tutti possono partecipare, compresi gli iscritti al Sifus, e ogni assunzione è stata fatta nel rispetto delle regole.
Di certo l’accusa mossaci dal segretario Grosso, in merito alle assunzioni clientelari, non ci appartengono. I nostri i dipendenti hanno tutti i requisiti tecnici e professionali, lavoratori di grande capacità, ed a loro viene regolarmente applicato il CCNL di settore previsto dalla norma così come regolarmente verificato dagli ispettori del lavoro regionale i quali, come il segretario Grosso ben sa, è eccellentemente coadiuvata dall’arma dei Carabinieri.
In merito alla proroga per la conferma dell’iscrizione all’Albo, siamo fermamente convinti che questa serva esclusivamente per agevolare tutti i formatori già iscritti a concludere serenamente la procedura di aggiornamento soprattutto considerata l’attuale emergenza sanitaria causata dal Covid-19 che non poche difficoltà ha creato a tanti operatori del settore.