La spiaggia dei Macconi e Marina di Acate, nel Ragusano, con i litorali inquinati dalle plastiche smaltite in agricoltura, restano al centro dell’interesse da parte del ministero dell’Ambiente. Lo conferma una nota del ministro Sergio Costa, inviata al presidente della Regione, Musumeci, e alla deputata regionale del Movimento 5 Stelle, Stefania Campo, nella quale l’esponente del governo nazionale sottolinea le “insopprimibili necessità di risanamento” rispetto ad un’assurda realtà fatta di costruzioni abusive, serricoltura intensiva anche sulle dune, impiego incontrollato di pesticidi, inquinamento del suolo e delle falde, insabbiamento e abbruciamento delle plastiche e dei rifiuti pericolosi. Costa richiama il contesto dell’istituzione del Parco nazionale degli Iblei e rivolge a Musumeci un cordiale appello alla “collaborazione reciproca per avviare congiuntamente, in un quadro aggiornato, una serie di interventi urgenti e imprescindibili”, appunto la bonifica, la salvaguardia e la valorizzazione del litorale dei Macconi.
Già lo scorso 18 febbraio, in concomitanza con il tavolo riunitosi presso lo stesso ministero alla presenza dei deputati regionali M5S Stefania Campo e Nuccio Di Paola, parlamentare gelese, e della consigliera comunale di Acate, Concetta Celeste, la Direzione generale per il risanamento ambientale aveva inoltrato una prima richiesta alla Regione Siciliana, al Libero consorzio comunale di Ragusa, al Comune di Acate e all’Arpa Sicilia per avviare una ricognizione delle iniziative finora intraprese per il risanamento.
“Questa è l’ennesima prova della sensibilità del ministro Costa – commenta Campo – e da parte nostra abbiamo prodotto in maniera certosina tutta la documentazione necessaria per fornire al governo nazionale, e ad alcuni ministri in particolare, ovvero dell’Ambiente, del Lavoro e dell’Interno, un quadro descrittivo del ‘Far West’ dell’area dei Macconi e, soprattutto, della necessità che lo Stato facesse sentire la propria presenza. Nelle prossime settimane, superata l’emergenza Covid, solleciteremo nuovamente Musumeci”.
“Le bonifiche – aggiunge Di Paola – sono imprescindibili per il rilancio di tutto il territorio siciliano, deturpato da inquinamento e incuria, dai litorali alle aree protette, come il lago Biviere. Anche l’emergenza Covid fa riflettere sulla necessità di ripartire dal rispetto e dalla tutela ambientale. L’attenzione da parte del Governo nazionale è massima e noi, come portavoce siciliani, continuiamo a spingere affinché la Regione velocizzi le bonifiche”.