Enza Anna Parrino, dirigente dell’ufficio tecnico di Alcamo, e il geometra Pietro Girgenti sono indagati per abuso d’ufficio. L’inchiesta aperta nei loro confronti riguarda la gestione dei pozzi di acqua privati . Secondo l’ accusa, per ben quattordici anni, l’ufficio tecnico di cui sia la Parrino e Girgenti fanno parte, avrebbe consentito ai gestori dei pozzi e anche ad alcune ditte di trasporti di guadagnare illecitamente. Fra i titolari di questi pozzi c’è anche la cognata di un boss mafioso condannato all’ergastolo, Simone Benenati. Nell’ambito di questa inchiesta sono indagati anche i titolari dei pozzi Isidoro Lo Monaco, Simone Milazzo, Giuseppe Accardo e Giuseppa De Blasi, cognata del boss della cosca di Alcamo appunto.
I due dirigenti del comune avrebbero consentito di guadagnare ai proprietari dei pozzi 40 euro ad autobotte senza pagare IRPEF ed IVA. A operare in regime quasi di monopolio sarebbe stata Giuseppa De Blasi, assieme al marito Antonio Catania, titolare di una ditta di autotrasporti dotata di diversi automezzi. La denuncia di Cristoforo Ricupati ex segretario generale ex responsabile Anticorruzione del comune, ha dato il via alle indagini.