venerdì, Novembre 22, 2024
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Mancata ricostruzione nel Belice. Il Prefetto di Trapani ha incontrato i sindaci

Il Comitato Provinciale dell’Ordine e la Sicurezza Pubblica si è riunito a Partanna, presieduto dal Prefetto, per un esame della situazione nel territorio dei Comuni della Valle del Belice affrontando, in particolar modo, le problematiche riguardanti il mancato completamento degli interventi di ricostruzione a seguito del sisma del 15 gennaio 1968. Presenti alla  riunione  i Sindaci dei Comuni di Partanna, Gibellina, Poggioreale, Santa Ninfa, Salemi, Vita, il Vice Sindaco di Salaparuta e l’Assessore ai LL.PP di Calatafimi-Segesta,  il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Sciacca, i Rappresentanti delle Forze di Polizia e le loro articolazioni territoriali, il Dirigente della Sezione Operativa della D.I.A. e il Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco.

 

Il Sindaco di Partanna, in qualità di portavoce e Coordinatore dei Comuni della Valle del Belice, ha sottolineato la necessità che venga recuperato il ritardo nello sviluppo del territorio dopo il terremoto del ‘68, anche attraverso l’adozione di un nuovo quadro normativo che semplifichi e renda più agevole l’applicazione delle leggi in materia di ricostruzione. “Talune distorsioni normative e interpretative- ha dichiarato Catania- hanno principalmente complicato l’azione delle Amministrazioni locali”. La ricostruzione del Belice è regolata infatti esclusivamente da norme statali ma le Amministrazioni Comunali spesso sono chiamate a rispondere direttamente, per ritardi non a loro imputabili, al pagamento delle somme spettanti ai beneficiari del contributo riconosciuto, che hanno realizzato i lavori ed anticipato le somme necessarie. “Tali ricorrenti pronunce giudiziarie- ha sottolineato il sindaco di Partanna- determinano effetti devastanti sui bilanci comunali, con il conseguente collasso finanziario delle Amministrazioni interessate”. Catania, inoltre, ha, segnalato la necessità, ancora attuale dopo quasi 50 anni dal sisma, della messa in sicurezza dei vecchi ruderi abitativi, già acquisiti al patrimonio comunale, presenti nei centri storici dei Comuni belicini,  che sono a rischio crolli. Ha manifestato anche l’esigenza della previsione di un piano speciale mirato alla messa in sicurezza dei territori a forte rischio idrogeologico, con particolare riferimento ai Comuni “a totale trasferimento” nonché dell’elaborazione di interventi straordinari per la viabilità generale che, allo stato, non consente un equo sviluppo delle aree interne dei Comuni del Belice. Analoghe testimonianze sulla situazione dei rispettivi centri, unitamente a peculiari, propositive interlocuzioni, hanno portato i Sindaci di Salemi, Calatafimi Segesta, Gibellina, Poggioreale, Santa Ninfa, Vita e Salaparuta.

Nel corso dell’analisi sui fenomeni delinquenziali consumati sul territorio (diminuiti dal 2015 al 2016 del 25%), i Responsabili delle Forze di Polizia, nel riferire che non si registrano nel territorio in esame particolari criticità sotto l’aspetto dell’ordine pubblico, tenuto conto che anche la folta presenza di immigrati non ha generato particolari conflittualità, hanno, tuttavia, evidenziato che nella percezione della sicurezza dei cittadini possono interferire molteplici fattori, quali il degrado e lo spopolamento, sottolineando l’importanza di recuperare il contesto urbano e di rafforzare i processi di coesione sociale. E’stata, altresì, evidenziata la presenza della criminalità organizzata sul territorio, come testimoniato dalle numerose operazioni di Polizia effettuate che hanno permesso di svelare collegamenti con il settore imprenditoriale, che tuttavia non inficiano le procedure per la ricostruzione in quanto i controlli preventivi e l’attenzione sulla problematica degli apparati investigativi è elevatissima.

 

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