Questo 19 marzo passerà alla storia: una ricorrenza lontana dalle tradizioni degli altarini ornati di pani in onore di San Giuseppe. Niente festeggiamenti con le recite a scuola, i pensieri omaggiati e l’immancabile morso allo sfingione, il dolce tipico, ce lo consegnano a domicilio. A Marettimo celebrano il Santo Patrono dell’isola con un flash mob, con canti e musiche dedicate e l’invito a condividere, dalle finestre di casa, una preghiera corale per auspicare la fine di questo momento.
A Marettimo celebrano il Santo Patrono dell’isola con un flash mob, con canti e musiche dedicate e l’invito a condividere, dalle finestre di casa, una preghiera corale per auspicare la fine di questo momento.
Ma almeno abbiamo la certezza di averli a portata di mano i papà e non resta che godercelo questo momento lontano dalla routine quotidiana, dagli impegni e dai ritmi frenetici. Questi giorni di restrizione ci hanno portato ad accendere fornelli, a sfogliare ricette, ad impastare. Oltre ai kg in più, avremmo di certo affinato le arti culinarie nel post quarantena e dubito che abbandoneremo il piacere del fatto in casa. Sui social vedremo il festival delle pietanze dedicate ai papà, con le foto dei piatti preparati per l’occasione. Sono giornate che non torneranno più quelle che stiamo passando, a stretto contatto con le famiglie, a contenderci spazi e qualsiasi altro oggetto. Ma proviamo, anche, a sfidarli sportivamente e con giochi di società. Cantiamo per loro, prendiamoci in giro per strappare un sorriso in più e ringraziarli delle risposte date ai dubbi dei figli e alle loro paure, per il lavoro e l’impegno, che stanno dando insieme alle donne: medici, infermieri, forze dell’ordine, impiegati nei supermercati, trasportatori e tutti quelli che non si sono mai fermati. Ci ingegneremo anche oggi e sapremo capaci di trascorrere questa giornata con quell’originalità che non manca mai.
Antonella Lusseri