“Interrompere le prestazioni non urgenti e non indispensabili, ovvero quelle eseguite per i cosiddetti check – up, nonché le prestazioni chirurgiche per patologia minore in condizione di non urgenza.” E’ quanto hanno chiesto questa mattina, con una nota inviata a tutte le aziende sanitarie provinciali siciliane (da Palermo fino ad Enna, dove peraltro risultano essere stati contagiati due medici), alle aziende ospedaliere presenti nelle province di Palermo, Messina e Catania, ed a tutte le case di cura della Sicilia, i segretari regionali della Ugl sanità e della Ugl medici Carmelo Urzì e Raffaele Lanteri. “Al fine di evitare un continuo pellegrinaggio di utenti negli ospedali che, passando tra ambulatori, sala operatoria e reparto, possono essere potenziali portatori di eventuali contagi, mettendo in pericolo il personale, ma anche allo scopo di evitare lunghe attese nelle sale e visite nei reparti (peraltro già centellinate) di parenti anch’essi potenzialmente non sani, auspichiamo una pausa temporanea degli interventi non urgenti. Questo consentirà anche di rendere più fluida la situazione in molti reparti e magari concentrare il personale sanitario in altri dove oggi, a causa dell’emergenza in atto, può essere determinate per la cura dei pazienti – evidenziano Urzì e Lanteri. Infine, ancora una volta, abbiamo chiesto il potenziamento delle misure di prevenzione per tutti i lavoratori, sanitarie e non, di queste strutture a partire dall’incremento delle dotazioni di protezione individuale.”