martedì, Novembre 19, 2024
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Beni Culturali: la “Città Aurea” in mostra a Ragusa

È come fare un passo indietro di quasi un secolo e scoprire il volto architettonico e urbanistico di una città appena eletta a capoluogo di provincia, ma dall’anima ancora acerba. Alla Sala Borsa della Camera di Commercio di Ragusa, taglio del nastro della mostra “La Città aurea – Urbanistica e architettura a Ragusa negli anni Trenta”, alla presenza del presidente della Regione, Nello Musumeci, del soprintendente dei Beni culturali di Ragusa, Giorgio Battaglia, del curatore e progettista Carlo Giunta e di un ampio pubblico. Un evento promosso dalla Regione, attraverso Soprintendenza iblea, che accompagna il visitatore attraverso pannelli, fotografie d’epoca e tavole progettuali originali alla scoperta di quei passaggi e cambiamenti ad opera di architetti ed esperti nazionali e locali, che modificarono il profilo cittadino. Fruibile anche un interessante contenuto multimediale, con gli approfondimenti dei membri del comitato scientifico, lo stesso soprintendente Battaglia, l’archeologo Saverio Scerra, lo storico Giorgio Flaccavento e l’architetto Titta Tumino, che spiegano con dovizia di particolare l’evoluzione urbana iblea (montaggio di Marcello Bocchieri, fotografia e regia di Carlo Giunta).
La mostra fa parte di un progetto più ampio, voluto dalla Regione Siciliana, volto alla ricostruzione dei profili dei capoluoghi iblei negli anni Trenta, secondo l’architettura razionalista, un periodo centrale nella storia del nostro Paese che si lasciava alle spalle il dramma della Grande Guerra, ma che si avvicinava inconsapevolmente alla Seconda guerra mondiale. Prevista a Palermo un’esposizione conclusiva con tavole provenienti dai singoli focus.

“E’ una vetrina per offrire soprattutto agli studiosi ma anche a tutti i cittadini, uno spaccato sulla storia dell’architettura del Novecento, dove il razionalismo e non solo, ha giocato un ruolo importante E’ un’iniziativa concepts – spiega il governatore Musumeci, che ha inaugurato la mostra alla presenza, tra gli altri, del prefetto Filippina Cocuzza e del sindaco della città, Peppe Cassì – per essere promossa in tutte e nove le Province dell’Isola, concludendo poi a Palermo con una grande mostra”.

Un omaggio, dunque, alla storia dell’architettura che a Ragusa assume un aspetto molto particolare, perché coincide con un vastissimo cantiere aperto alla fine degli anni ’20, dopo l’elevazione a capoluogo di provincia del Comune di Ragusa. Da un lato, dunque, l’architettura, dall’altro le opere pubbliche, l’ingegneria, la creatività secondo una scommessa vinta da professionisti nazionali e locali in una stagione feconda.

La mostra sarà visitabile fino al 25 febbraio e regalerà al suo visitatore continue minuzie di un periodo che ha definito l’evoluzione della città prima e dell’intera provincia poi. Sarà fruibile tutti i martedì, mercoledì e giovedì dalle ore 9 alle 13 e tutti i venerdì, sabato e domenica dalle 17 alle 20.

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