La valorizzazione dell’articolo 46 della Costituzione, l’idea del contratto di comunità da poter mettere in pratica ed il nuovo ruolo del sindacato nel mondo del lavoro che cambia, sono stati i temi principali della presentazione del libro “#PopulEconomy” del segretario generale della Ugl Paolo Capone, che si è tenuta martedì pomeriggio a Catania nel meraviglioso refettorio piccolo della Biblioteche riunite “Civica e Ursino Recupero”. Il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci, il docente ordinario di Istituzioni di diritto pubblico nell’Università degli studi di Catania Felice Giuffrè, il presidente dell’istituto di ricerca “Tecnè” Carlo Buttaroni e lo stesso autore Capone, magistralmente condotti nella discussione dal giornalista di “Libero quotidiano” Antonio Rapisarda, dopo i saluti del sindaco di Catania Salvo Pogliese, hanno dato vita ad un intenso ed appassionato confronto sull’economia per le persone e non per le élites finanziarie. A seguire gli interventi dei relatori, in platea, c’erano il vice segretario della Ugl Luigi Ulgiati, i confederali Luca Malcotti, Vincenzo Abbrescia, Fabio Milloch e Giovanni Condorelli, il segretario regionale Giuseppe Messina, il segretario territoriale Giovanni Musumeci e numerosi segretari provinciali siciliani e sindacalisti Ugl catanesi e provenienti da ogni parte della Sicilia. Il presidente Musumeci, nel suo intervento, si è principalmente soffermato sulle conseguenze prodotte dalle politiche economiche austere imposte dall’Europa negli ultimi anni, che hanno dato vita a sempre più “poveri in giacca e cravatta” anche grazie ad un’introduzione repentina e non graduale dell’Euro. Per questo il governatore, da convinto europeista qual’è, ha evidenziato la necessità di un ritorno ad un’economia più vicina al popolo e, questo, può e deve essere una delle travi portanti del programma prossimo futuro di un centro – destra unito. Il sociologo e ricercatore Buttaroni, concordando con le parole di Musumeci, ha sottolineato come la manovra finanziaria che ha approvato il Governo conduce ad una stagnazione non di certo favorevole per gli italiani. Dal canto suo il professore Giuffrè ha posto l’accento sull’importanza dell’articolo 46 e sulle varie modifiche apposte nel tempo dal legislatore, anche se la piena partecipazione dei lavoratori alla gestione delle aziende non è ancora oggi attuata a pieno regime. A tirare le conclusioni, invece, ci ha pensato il segretario Capone che ha voluto scrivere questo libro per rimarcare l’esigenza di un’economia più vicina alla gente, perché la politica comprenda che il lavoro ed il welfare devono essere necessariamente le basi per lo sviluppo. Così come anche la contrattazione di secondo livello “di comunità”, capace di mettere insieme aziende, lavoratori ed ente locale per una crescita armonica nei territori. Nel contesto dell’evento, infine, il leader della Ugl ha anche avuto modo di ammirare ed apprezzare l’antico complesso architettonico del Monastero dei Benedettini ed, in particolare, l’interno della biblioteca curata dall’ottima direttrice Rita Angela Carbonaro.