Attesa per l’unica tappa siciliana dell’artista e compositore Maurizio Bignone, in scena in trio per presentare il suo nuovo progetto artistico “No Border” al Real Teatro Santa Cecilia, domenica 27 ottobre alle ore 18.00. Con “No Border” il musicista Maurizio Bignone propone brani originali di musica classica contemporanea, accompagnato sul palco dello storico teatro dalla flautista Elena Kushchii (concertista e primo flauto solista dell’Orchestra dell’Opera e del Balletto di Odessa in Ucraina) e dal violoncellista Giorgio Gasbarro (primo violoncello solista dell’orchestra del Teatro Massimo di Palermo e dell’Orchestra Sinfonica Siciliana). Maurizio Bignone, siciliano, musicista di estrazione classica, è un pianista e compositore trasversale, crossover, abbraccia sin dalle prime composizioni stili differenti senza tralasciare la sperimentazione ma sempre con un filo conduttore che accomuna le sue opere e cioè la necessità di sviluppare una linea melodica ben definita, il tutto all’interno di quell’impianto di base che è la musica contemporanea classica. Il suo nuovo lavoro artistico può essere sicuramente definito un progetto “ambient” dove per ambient non si intende il genere musicale leggero ascoltato nei pub ma quello che viene definito dal termine latino “ambire” ma anche “circondare” (così come ce lo propone Brian Eno negli anni ’70 del secolo scorso, oppure Arvo Part con il suo minimalismo sacro o Tan Dun con la sua organic music). Una definizione appropriata per “No Border”. Ambire, infatti, alla creazione di stimoli sonori che causano nello spettatore differenti stati d’animo. Circondare, infatti, gli spettatori con atmosfere discordanti tra loro, dati da diversi impulsi spazio-temporali, uno stile di musica a cui normalmente non siamo abituati e che trasportano lo spettatore in un’altra dimensione, quasi ipnotica. Ogni concerto sarà un esperimento. La musica tenderà a suscitare un senso di relax e di tranquillità, in contrasto con il caos, lo stress e i febbrili movimenti a cui siamo abituati durante il giorno. “No border” perché ognuno di noi – sottolinea Maurizio Bignone – dovrebbe vivere una vita escludendo ogni confine dalla propria mente… ognuno di noi dovrebbe credere molto di più in sé stesso, ognuno di noi non dovrebbe avere paura di affrontare quelle situazioni che, in maniera negativa, limitano i nostri pensieri e ci rendono sterili di fronte il prossimo e di fronte la possibilità di vivere la vita per come l’abbiamo sempre sognata. Perché il primo vero limite ce lo costruiamo noi stessi nella nostra mente… per paura di essere giudicati, per paura di offendere, per paura di affrontare lo sguardo bigotto dell’altro, per paura di non riuscire a farcela, per paura di disobbedire a certi schemi mentali che ci vengono imposti da una società ormai caduta in una depressione collettiva dove tutti sono uguali a tutti. “No border”… queste due parole dovrebbe essere l’inno con cui iniziare la nostra giornata perché noi tutti siamo destinati alla grandezza e alla scoperta del nostro io più profondo… e tanti sono gli spunti che possono incentivare un pensiero critico. Con il mio “No border” ho voluto esortare tutti quanti a prendere coraggio, ascoltare la propria anima per lasciarsi guidare dalla libertà, quella libertà che è dentro di noi fin dalla nascita in questa meravigliosa terra e che ci accompagnerà per tutta la vita… dedicato a tutti i Dreamer”.