Dal Trentino alla Sicilia, passando per l’India: nome Margherita, cognome de Cles, che è anche il suo paese d’origine fondato dai suoi antenati nel 1082: definita la stilista “eco-sostenibile” perché i suoi capi, ispirati all’Oriente e ai colori delle terre dei marajah, coniugano qualità dei tessuti con rispetto dell’ambiente e della natura. Una chiave di lettura nuova che sa interpretare la moda femminile con l’avanguardia dei materiali ecologici, che fanno acquisire all’abito un valore sociale senza togliere eleganza, raffinatezza e stile, in primis grazie all’utilizzo della seta vegana chiamata “ahimsa” (tessuto pregiato grezzo color avorio, che in sanscrito significa appunto non violenza) e alle sarte specializzare in alta sartorialità. Durante la produzione di questa seta speciale, il metodo macrabo di immergere i bozzoli nell’acqua bollente lascia spazio a chi sa attendere la liberazione della farfalla dal bozzolo senza insistere violentemente sul suo ciclo di vita. Un’attesa rispettosa della naturale e volontaria metamorfosi del baco in farfalla per poi raccogliere il filo come fosse una fibra, da rifilare in un secondo momento a cura delle sapienti mani di donne dei villaggi rurali indiani. Una precisa e rigorosa scelta compatibile con la salvaguardia del pianeta che persino Papa Francesco ha apprezzato in occasione di una veste disegnata per il pontefice e consegnata a lui personalmente.
La Cles (www.lacles.it) spazia da una rigorosa artigianalità per l’haute couture da cerimonia, cocktail e grand soirèe al pret-a porter; da poco è sbarcato a Taormina, location di uno shooting realizzato tra corso Umberto, piazza XI aprile e i giardini nascosti del Timeo. La stilista è presente nel Taormina Mood Boutique e all’interno del Belmond Grand hotel Timeo: stores guidati da Paolo Longhitano e Alberto Barbieri che accolgono icone di stile come Emilio Pucci, Jimmy Choo, Borsalino, ecc. e accendono i riflettori sull’emerging brand La Cles. Margherita incuriosisce chi ama una moda “etica”, che ha necessità di valorizzarsi senza pregiudizi e limiti: un modus operandi personale e imprenditoriale, una mission culturale che da Nord ha voluto portare in Trinacria, dopo anni vissuti tra Milano, Londra, Delhi e New York, sempre alla ricerca di tessuti naturali (chiffon, organze, velluti, seta, pizzi, shantung, velluti, tulle, pailettes e taffetà), accessori, dettagli e una comoda vestibilità con un’attenzione alle radici, al made in Italy, alle influenze etniche e all’identità di chi dovrà vestire l’abito, che può essere una slim come una curvy. Dalla Miss Italia 2017 Alice Arlanch alla conduttrice Caterina Balivo, dalla modella Sonia Leonardi alla consulente più famosa d’Italia Rossella Migliaccio, a Giusy Versace la super sportiva deputata alla Camera, molti personaggi hanno indossato i suoi abiti colorati e morbidi al tatto. Propone anche la bespoke fashion, dopo un’analisi di armocromia (studio della palette colore più adatta al proprio incarnato), si passa alla bodyshape per la scelta del modello d’abito per accentuare la bellezza e fisicità femminile e i punti di forza, smarcando quelli deboli: una costruzione chirurgica del capo, cucito a mano, personalizzato e arricchito di dettagli. Nei giorni scorsi a Londra ha inaugurato il pop up a Notthing Hill, il quartiere di stilisti emergenti e nuove tendenze: B Collect è il primo multi brand shop, nato da un’idea di Barbara Maselli. La Cles protagonista anche all’International Fashion Week promossa dalla Camera Nazionale Giovani Fashion Designer con la direzione artistica di Alessandra Giulivo e Dario Caminiti, al Teatro Cilea di Reggio Calabria, dove ha presentato la collezione Spring Summer 2019 dedicata alle “donne viaggiatrici” e ha avuto un importante riconoscimento dal presidente di Unimpresa Moda Italia, dott. Giuseppe Presutto, che ha donato un buono premio grazie alla quale parteciperà a models Runway Italy per il prossimo settembre a Milano, capitale delle moda internazionale.