“Tante le sfide aperte per il Teatro Massimo Bellini di Catania, a partire dalla nomina del nuovo soprintendente. I nomi che stanno circolando in questi giorni ci lasciano alquanto perplessi e hanno messo in allarme, giustamente, anche i sindacati. Non si può pensare di lasciarlo, per esempio, a chi ha gestito in passato il Teatro Stabile, con risultati assolutamente deludenti e 12 milioni di euro di buco. Una figura sulla quale abbiamo anche presentato un’interrogazione all’Ars l’anno scorso, in merito alla inopportunità di conferirgli un incarico amministrativo per un non meglio precisato ‘censimento dei teatri in Sicilia’, ma non abbiamo ricevuto nessuna risposta dal governo regionale”.
Lo sottolinea Gianina Ciancio, deputata regionale del Movimento 5 Stelle, che invita il presidente della Regione Siciliana ad evitare scelte azzardate e ad aprire piuttosto un confronto serio sul futuro della massima istituzione culturale a Catania.
“Restano tra l’altro due questioni aperte – ricorda Ciancio – che attendono risposte urgenti. La prima riguarda i fondi regionali, assottigliati dal pesante taglio operato da parte del governo: una vera minaccia che compromette il normale svolgimento delle attività. Non si hanno notizie certe di se e quando il contributo verrà ripristinato. Sempre sul Bellini grava, inoltre, l’emendamento che prevede la trasformazione dell’ente in fondazione: su questo percorso nutriamo fortissime perplessità. Prima di pensare a una qualsiasi modifica della natura dell’ente, tanto per cominciare, si dovrebbero risolvere le emergenze aperte, ad esempio dare le giuste risposte ai precari, garantire i diritti dei lavoratori e infine assicurare all’ente le risorse necessarie per una corretta programmazione”.