Sono tre i “caporali” marsalesi scoperti dalla Guardia di Finanza. Si tratta di Filippo e Giuseppe Angileri, padre e figlio rispettivamente di 79 e 49 anni e di Benedetto Maggio, 41 anni, cognato di Giuseppe Angileri. I tre gestivano la cooperativa agricola “Colombaia” di Marsala ed ingaggiavano romeni come braccianti agricoli da far lavorare anche presso altri imprenditori. Martedì scorso, la Guardia di Finanza ha imposto loro l’obbligo di dimora entro i confini del comune di residenza. L’indagine è stata avviata alla fine del 2016 a seguito di una “soffiata” fatta da un bracciante romeno stanco delle vessazioni verbali e delle minacce subite dai tre “caporali”. Un romeno avrebbe anche raccontato di essere stato minacciato con una pistola da Giuseppe Angileri perchè aveva “osato” chiedere un aumento rispetto alle 3 euro all’ora concesse dagli imprenditori.
Nel 2016, due braccianti romeni, i fratelli Nechita, fecero anche causa alla cooperativa agricola “Colombaia” ed esposero la loro vicenda al cospetto del giudice del lavoro del Tribunale di Marsala.