Uccellini illecitamente catturati e costretti in gabbie anguste per essere poi destinati al mercato clandestino, alimentando un giro d’affari di svariate centinaia di euro.
I Carabinieri del Comando Stazione di Balata di Baida, con il supporto di personale del Nucleo Carabinieri Centro Anticrimine Natura di Palermo, hanno sorpreso e denunciato nel pomeriggio del 26 marzo 2019 i palermitani F. F. P., classe 1991, ed E. A., classe 1959, entrambi disoccupati e con precedenti di polizia. I due sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria in quanto avrebbero compiuto una serie di atti illeciti finalizzati alla cattura illegale di volatili ed al maltrattamento degli animali, in assoluta violazione delle norme che tutelano la fauna selvatica e regolano l’esercizio della pratica venatoria.
L’operazione condotta dai militari dell’Arma contro i bracconieri è scattata quando i militari del Comando Stazione di Balata di Baida, durante alcuni servizi di controllo del territorio condotti nelle zone rurali della piccola frazione del Comune di Castellammare del Golfo, avevano notato la presenza di una automobile, ferma per diverso tempo, in alcune zone alberate, particolare che aveva destato nei militari il sospetto che potesse essere in corso qualche attività di bracconaggio. Ma i piani dei malviventi non avevano tenuto in considerazione che, da predatori, potessero diventare essi stessi prede delle reti investigative tese dai Carabinieri che sono riusciti a catturarli senza lasciare loro scampo. Infatti, i militari della Stazione di Balata di Baida, attuando il dispositivo pianificato, hanno bloccato la vettura dei due palermitani proprio mentre stavano per tornare verso le zone di provenienza. Perquisendo l’automobile, i militari hanno scoperto che nel bagagliaio della stessa erano stati occultati, sotto alcuni sacchi di iuta, molti uccellini ristretti in piccole gabbie e le reti da uccellagione utilizzate per catturarli.
Approfittando del passaggio degli stormi e mediante un cardellino appositamente utilizzato come richiamo, detto “incardellato”, i bracconieri attiravano i volatili verso le proprie reti dove, per rassicurare i poveri uccellini, avevano posizionando altri esemplari con ali e zampette bloccate con dello spago in modo da impedirne l’allontanamento. Oltre al sistema delle reti, i bracconieri catturavano gli uccellini imbrattando gli alberi con della colla affinché i volatili, una volta posatisi sui rami, non riuscissero più a spiccare il volo. Una vera e propria attività di bracconaggio, del tutto irrispettosa di qualsiasi forma di legge o regolamento in materia di caccia o allevamento che, oltre ad essere assolutamente illegale, denota anche un forte disprezzo per la vita degli animali.
Oltre a denunciare i due, i Carabinieri hanno sequestrato le reti ed il materiale utilizzato per compiere i reati. Tra quanto sequestrato, circa 20 uccelli rinvenuti vivi, per lo più cardellini, molto apprezzati per le loro doti canore, destinati ad essere rivenduti nei mercati illegali del palermitano per cifre che vanno dai 25 ai 30 euro ciascuno.
Dopo i dovuti accertamenti da parte di un veterinario dell’ASP di Trapani intervenuto sul posto, i piccoli volatili sono stati rimessi in libertà, con grande commozione da parte dei presenti. I militari dell’Arma, bloccando le pratiche illegali adottate dai due bracconieri, hanno quindi posto fine alla loro condotta deplorevole, evitando che ulteriori uccellini venissero catturati. La presente operazione segue quella effettuata sempre dai Carabinieri della Stazione di Balata di Baida due settimane fa, allorquando gli stessi militari recuperavano circa 15.000 ricci di mare pescati illecitamente poco prima nelle acque del golfo di Macari.