Avviate le procedure di licenziamento per undici dipendenti della Calcestruzzi Belìce di Montevago.
L’azienda, confiscata all’imprenditore Rosario Cascio di Partanna che è stato condannato per associazione mafiosa, ora gestita dall’Agenzia Nazionale per l’amministrazione dei beni sequestrati alla criminalità organizzata, il 29 dicembre il tribunale di Sciacca ha dichiarato il fallimento, accogliendo la richiesta dell’ENI Sa che vantava un credito di circa 30 mila euro.
La procedura di fallimento è duramente contestata dal sindaco di Montevago, Margherita La Rocco Ruvolo, che afferma : “La Calcestruzzi Belice è un’azienda sana, che ha un volume d’affari superiore al milione e duecentomila euro l’anno, non è possibile che l’agenzia per i beni confiscati non trovi una soluzione, lasciando undici padri di famiglia in mezzo la strada”.
Anche Vito Baglio, Segretario provinciale della Fillea CGIL ritiene che “la lotta alla mafia si fa incrementando i posti lavoro, non togliendo il lavoro a chi ce l’ha”.