Le recenti dichiarazioni fatte a Radio24 da Domenico Grispino, attualmente marito dell’eurodeputata di colore, Cecile Kyenge, nonchè ex ministro del PD, hanno suscitato molto clamore. Grispino avrebbe infatti dichiarato di volersi candidare con la Lega, ovvero il partito più avverso alla stessa Kyenge, lo stesso partito di cui fa parte il senatore Roberto Calderoli, condannato a 18 mesi per aver definito proprio l’ex ministra un “orango”.
Non è la prima volta che Grispino ha detto di simpatizzare per Lega e 5 stelle, cosa che ha imbarazzato non poco la moglie del Pd.
Già nel 2013, l’uomo aveva criticato la carriera politica della moglie, sostenendo che “quando la donna prende il timone, la coppia si sfascia”.
Ecco la dichiarazione fatta dall’ex ministro in merito alle voci sul suo divorzio:
“Sento il dovere di rispondere a tante amiche, a tanti amici, ai miei sostenitori e ai giornalisti che in queste ore chiedono informazioni riguardo la candidatura annunciata di mio marito nelle file della Lega al Comune di Castelfranco Emilia. Ho sentito anch’io la sua intervista a Radio24, ribadisco e tutelo la sua libertà di candidarsi con chi desidera, una libertà che è garantita dalla nostra Costituzione italiana. Comprendo lo sgomento di tutti, compreso quello dei militanti della stessa Lega, ma per quanto mi riguarda è proprio il caso di dire che non c’è nessuna novità rilevante, essendo questo l’ennesimo e forse neanche l’ultimo episodio di una vicenda il cui copione è già scritto e anche noto.
Dico che non c’è nessuna novità, salvo il fatto che si sta finalmente avvicinando la data dell’udienza davanti al giudice per la fine del nostro matrimonio; udienza da me richiesta ormai mesi addietro. Ho cosi cercato da tempo di mettere un punto finale all’episodica ed indecorosa esibizione delle questioni familiari, e posso capire le fibrillazioni della vigilia dell’udienza stessa.
Le questioni politiche che mi vedono impegnata da anni, e nelle quali intende legittimamente impegnarsi pure mio marito, devono essere tenute al di fuori della cerchia familiare. Questo succede in tutte le famiglie che si impegnano nella cosa pubblica con etica e rispetto. Lo pretendo in primis per il rispetto delle nostre figlie e dei nostri rispettivi cari.
Ho deciso di emettere questa piccola nota esplicativa, l’unica sull’argomento, che spero quindi venga chiuso e superato definitivamente. Continuerò la mia battaglia politica sulla stessa linea della lotta all’esclusione e alla xenofobia, promuovendo l’inclusione e la coesione sociale in Italia.
Un grazie di cuore a tutti per i messaggi di sostegno che ho ricevuto, e che mi dicono che io non sono sola”.
- Persone:
- Cécile Kyenge
- Argomenti:
- kyenge
“
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