Grande partecipazione ieri pomeriggio sul Lungomare dello Stagnone, dove tantissimi fedeli si sono radunati per accogliere lo sbarco del quadro di Maria Ss del Rosario di cui quest’anno ricorre il bicentenario. Proprio per questo grande evento, il Parroco, don Sergio De Vita, assieme al comitato pro festeggiamenti dell’unità pastorale Maria Ss Addolorata, Maria Ss del Rosario e alla Rettoria San Giuseppe Tafalia, ha pensato di ampliare i festeggiamenti che ogni anno si tengono la prima domenica di ottobre. Nella giornata di ieri, dopo lo sbarco della Madonna, la benedizione del Mare e della Corona di alloro in ricordo delle tante persone che persero la loro vita durate i viaggi sul mare in processione, i fedeli si sono diretti verso il piazzale Vittime del 1 Maggio 1964 dove è stata Celebrata la S Messa presieduta dal Vicario generale della Diocesi di Mazara del Vallo, don Vincenzo Greco. Alla fine la lunga processione ha continuato il suo percorso per la contrada fino al rientro in chiesa concludendo la giornata con i giochi Pirotecnici . Un’emozionante Processione accompagnata dalla banda musicale Ass. Città di Erice, che per la prima volta ha costeggiato il lungomare dello Stagnone, ha suscitato nei fedeli gioia e stupore. Il Comitato organizzatore ringrazia per la partecipazione anche la Capitaneria di porto e il sindaco, Alberto Di Girolamo, che hanno partecipato alla manifestazione religiosa. I festeggiamenti continueranno fino al 7 ottobre con tanti altri momenti di preghiera ma anche di folklore con l’apertura dei mercatini nella piazza antistante la Chiesa e con tante sagre. Al termine è previsto uno spettacolo: sabato 6 ottobre alle ore 21 sarà portato in scena ‘Forza Venite Gente’ con la regia di Vito Scarpitta, che già enorme successo di pubblico ha registrato nei vari teatri che lo hanno ospitato. “Mi auguro che questo meraviglioso evento in onore alla Vergine del Rosario di Spagnola – dice il parroco – possa rinsaldare sempre più la nostra comunità parrocchiale ed essere il segno della “vera comunione” che noi, per primi viviamo, e che sarà il segno visibile della nostra appartenenza a Cristo. “Vi riconosceranno che siete miei discepoli dal modo come vi amerete” (Gv 13,35)”.