sabato, Novembre 16, 2024
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Intervista esclusiva ad Aldo Rodriguez: “Non accetto falsità nè congetture sulla mia integrità personale”

“Chi scrive su un giornale ha una grande responsabilità e  dovrebbe informare e non creare “il caso” senza prima accertarsi che sia vero”.

A parlare così è Aldo Rodriguez, consigliere comunale e portavoce dei Cinquestelle di Marsala nonchè Presidente della Commissione “Accesso agli Atti”, da giorni nell’occhio del ciclone.

Ma procediamo con ordine: tutto inizia lunedì 17 settembre, quando una locale testata giornalistica apre la prima pagina con la vicenda di Alfonso Marrone, consigliere comunale della lista civica “Una voce per marsala” licenziato dalla casa di cura “Morana”, in cui lavorava come infermiere, per le troppe assenze non giustificate. Marrone si sarebbe assentato non soltanto per motivi di impegno politico ma si sarebbe, per così dire, allontanato dal proprio posto di lavoro anche per svolgere attività personali. I proprietari della clinica, per documentare gli spostamenti di Marrone, si sono avvalsi della collaborazione di investigatori privati, i quali, hanno tenuto sotto controllo l’infermiere consigliere e pertanto, la clinica marsalese, lo avrebbe messo alla porta per irregolarità e inadempienza. Una volta licenziato, Marrone si attiva per dimostrare la bontà, per così dire, dei suoi spostamenti e presenta anche, a sua discolpa, il “famoso” verbale in cui, a firma dello stesso Rodriguez, si attesta la presenza dell’infermiere in Commissione, fatto smentito però dagli investigatori privati, i quali hanno invece dichiarato che quel giorno, Alfonso Marrone, uscendo dalla clinica Morana, non si è recato in Commissione ma si sarebbe diretto dritto dritto alla propria casa dalla quale non sarebbe uscito per tutta la mattinata. Come poteva essere a Palazzo VII Aprile se dunque non si sarebbe mosso dalle 4 mura domestiche? Marrone avrebbe il dono dell’ubiquità?

Nel gran calderone, suo malgrado, dunque, ci finisce anche Aldo Rodriguez, il quale avrebbe firmato il verbale in cui invece quel “fatidico” giorno, si  attestava la presenza in aula di Marrone. Ritenendo, per correttezza di informazione, che la stampa non debba essere fatta di illazioni, di “rumors”,di “voci di corridoio” ma di fatti, abbiamo interpellato lo stesso Aldo Rodriguez , il quale ha rilasciato, in esclusiva alla nostra testata, le dichiarazioni che spiegano come sono andate le cose.

” Sono stato nominato tre anni e mezzo fa, votato all’unanimità dagli stessi componenti, presidente della Commissione “Accesso Agli Atti”. Per me è un onore rivestire un ruolo che ritengo importante, di grande responsabilità.  L’organo che presiedo, è di controllo e ho sempre avuto cura che il lavoro svolto sia trasparente. Il compito di questa Commissione è quello di vivisezionare gli Atti che di volta in volta la Giunta o lo stesso consiglio comunale approvano, per capire se ci sono incongruenze o irregolarità. Di questa Commissione, oltre allo stesso Marrone, fanno parte anche Arturo Galfano,Walter Alagna, Rosanna Genna, Giuseppe Milazzo, Ignazio Chianetta, Luana Alagna che è la vicepresidente e Oreste Alagna. Se manca un componente, viene un suo sostituto proprio per garantire il numero legale e poter lavorare. Se volete, spiego, per fare chiarezza, come viene formalizzato il lavoro della Commissione. Io, in qualità di presidente, su un frontespizio diviso in tre colonne, devo scrivere le presenze e le assenze. Vi sono elencati tutti i nomi dei componenti. Nella prima colonna viene scritta “l’entrata” ovvero l’orario in cui il consigliere entra e io la formalizzo con la sua firma. Nella seconda colonna vi è “l’uscita”, formalizzata al momento in cui la riunione finisce, mentre nella terza colonna viene scritto il nome dell’eventuale delegato presente che ha sostituito il membro assente. Se vi sono anticipi o ritardi tutto viene registrato. Viene verbalizzato l’orario di inizio e quello di chiusura dei lavori e solo in quel momento, i membri della Commissione firmano il verbale. Non è possibile dunque che Marrone abbia firmato in seguito. Non è stato lasciato alcuno spazio bianco sul quale è stata apposta la firma dopo. E’ mia abitudine, al momento della chiusura del verbale, depennare lo spazio bianco che attesta l’assenza del componente e scrivere “ASSENTE”. E’ dunque impossibile che Marrone abbia firmato in seguito per conseguire invece la prova della sua presenza in Commissione, prova da presentare ai suoi datori di lavori”.

La testata giornalistica in questione, dunque avrebbe scritto una serie di articoli su Aldo Rodriguez accusandolo di aver firmato e attestato il falso sulla base delle dichiarazioni fornite dagli investigatori privati, nonostante lo stesso Rodriguez, abbia fornito le prove della sua discolpa fornendo il verbale in cui viene documentato quanto accaduto. 

“Domenica mattina ha ricevuto una telefonata da parte del direttore della testata al quale ho riferito quanto appena dichiarato. Sapevo che Alfonso Marrone avesse avuto alcuni problemi nel suo lavoro ma non mi sentivo, nè lo sono, di fatto, coinvolto con responsabilità personali. Finora non ho ricevuto alcun avviso di garanzia. Non ho ricevuto alcun invito a comparire dinnanzi alla procura. E’ in atto un processo sommario mediatico sulla mia persona. Si può infangare il buon nome di una persona che ha sempre lavorato con onestà sulla base di quanto detto dagli investigatori? Quel 17 giugno del 2017 lo ricordo bene. E’ una data indelebile perchè quanto scritto in seguito da una testata giornalistica mi ha ferito profondamente mettendo in risalto la mia persona solo per gettarmi in pasto alle critiche e ai miei detrattori. Ho sempre agito con onestà ma le prove fornite alla testata, non sono state messe in risalto, anzi quasi sottaciute pur di non smontare quel “teorema” di congetture articolato contro di me. Il fatto è di una gravità assoluta e intendo portarlo avanti con il mio legale di fiducia, l’avvocato Peppe Gandolfo. Ho querelato sia la testata che il direttore”.

La stessa domenica mattina, Aldo Rodriguez doveva recarsi alla manifestazione “Plast free” in cui erano presenti la deputata nazionale Piera Aiello e il senatore Maurizio Santangelo, entrambi esponenti del Movimento Cinquestelle, i quali, non appena hanno appreso la notizia,hanno esortato lo stesso consigliere a non temere gli attacchi mediatici  a cui è sottoposto, incoraggiandolo. Anche lo stesso Giancarlo Cancelleri ha contattato Rodriguez a cui, lo stesso, ha spiegato la situazione.

“Ho le carte in regola. Tra l’altro, quel giorno, in Commissione era presente il segretario generale del Comune, Bernardo Triolo, il quale, potrà testimoniare quanto accaduto quel giorno e se , quanto da me verbalizzato, corrisponda al vero. Senza scordare che erano presenti gli altri componenti la Commissione. Qualcuno ricorderà, sicuramente se Marrone c’era o meno. La mia amarezza riguarda la mia sfera personale e non politica. Ci tengo al mio buon nome legato a vicende di onestà e di integrità. Le persone si fidano di me e il solo pensiero che il mio nome possa essere associato a qualcosa di illegale, non mi dà pace”.

Tiziana Sferruggia

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