Il 27 aprile dell’anno scorso, un anziano muratore marsalese, Gaspare Greco, 76 anni, venne trovato morto nella piscina della villa dell’ex senatore socialista Pietro Pizzo. Non morì per annegamento in quanto, in quella circostanza, vi era appena mezzo metro d’acqua. Presumibilmente Greco è morto dell’impatto con il fondo della piscina oppure per un malore a seguito del quale è appunto scivolato. La procura di Marsala ha chiesto al GIP di archiviare il procedimento penale avviato a carico dell’ex senatore accusato in un primo momento di omicidio colposo. L’anziano muratore stava eseguendo dei lavori di manutenzione nell’abitazione di via Mazara di Pietro Pizzo. Lo stesso ex politico lo ha trovato esanime dentro la piscina ma, secondo le testimonianze, il corpo del muratore fu notato tra le 11.30 e le 11.45.
La telefonata di soccorso al 118 venne fatta però alle 12.11. Per Pizzo dunque, se non ricorrono gli estremi dell’omicidio colposo, ci sarebbero quanto meno quelli di un ritardo nella richiesta di soccorso. A questo si è appellato l’avvocato dei due figli del muratore deceduto, il quale ha fatto presente l’effettivo ritardo della chiamata di soccorso. Pizzo, prima dell’ambulanza, perdendo almeno 20 minuti dalla vista del corpo esanime, avrebbe chiamato il suo fraterno amico Aldo Fratelli e pare, anche un altro avvocato. Il figlio del muratore , subito dopo la morte del padre, presentò una denuncia contro l’ex senatore marsalese, ipotizzando la violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro. L’esame autoptico eseguito in settembre, riesumando il cadavere, non ha però chiarito i motivi del decesso.