Fermo. Stallo. Stop. Attesa. Queste le parole che vengono subito in mente analizzando la farraginosa situazione in cui versa attualmente l’aeroporto “Vincenzo Florio” di Birgi. E intanto, mentre il calo dei voli sull’aeroscalo fa registrare un’affluenza turistica in picchiata, con comprensibile disappunto dei commercianti e albergatori, abbiamo cercato di analizzare la situazione, sebbene ingarbugliata, per tentare di spiegare quanto invece sta accadendo realmente in aeroporto.
Questa volta sembra non essere colpa della politica. Il problema scaturisce dalla burocrazia regionale inefficiente, farraginosa, bizantina. La politica ha fatto il suo dovere stanziando le somme per la ricapitalizzazione di Airgest, a copertura delle perdite maturate, e per la promozione territoriale dei comuni firmatari dell’accordo tramite un bando che favorisca il collegamento aereo di territori italiani e internazionali tramite l’aeroporto di Birgi. Per essere pubblicato il bando occorre un decreto inter assessoriale approvato da una Commissione della Assemblea Regionale e dalla Corte dei Conti. Il Dipartimento regionale del Turismo ha già trasmesso alla Commissione la bozza del Decreto. Questa Commissione però, si riunisce una volta alla settimana e se saremo fortunati, questo tanto atteso decreto, potrebbe approvato nei prossimi giorni oppure, slittare alla prossima convocazione.
Dopo la visione e l’approvazione in Commissione, il decreto passerà nuovamente nelle mani del dipartimento del turismo, il quale, potrà approvarlo in via definitiva e mandarlo alla Corte dei Conti. Quest’ultima ha, però, a disposizione 30 giorni per l’approvazione ma potrebbe (speriamo di no ) rifiutarlo adducendo delle motivazioni, imperfezioni o irregolarità.
Dunque per avere i soldi stanziati dalla Regione, ovvero i 17 milioni promessi che dovranno servire per la promozione turistica, bisogna che questo iter sia percorso e che sopratutto si sblocchi e che tutti gli attori riducano al massimo i tempi a loro disposizione. Airgest da parte sua sembra essere pronta a supportare la CUC di Ragusa che materialmente pubblicherà il bando anche grazie all’assistenza tecnica ottenuta da PwC Advisory (società internazionale di consulenza specializzata anche nel settore dei trasporti e che ha supportato anche la Regione Siciliana nella redazione del Piano Regionale dei Trasporti).
Quanta burocrazia mentre il territorio è allo stremo.
In merito alla ventilata ipotesi della volontà che ha espresso il presidente Musumeci durante il summit catanese dello scorso lunedì, ovvero di accorpare tutti gli aeroporti siciliani oppure di creare, al massimo, 2 società di gestione, c’è da vedere, nel dettaglio, i pro e i contro di tale idea e se risulterà fattibile. Non è fattibile il percorso di una legge regionale perchè la Regione sembra non avere tale potestà. Potrebbe essere realizzato soltanto trovando l’accordo fra i soci dei vari aeroporti. Ad esempio i soci di Gesap ( società che gestisce l’aeroporto di Palermo sono il Comune di Palermo, la Città Metropolitana (ex Provincia), la Camera di commercio e il Comune di Cinisi; quelli di Airgest, che gestisce Birgi sono la Regione per il 99 % e piccoli altri. Solo con l’accordo tra Regione, Comune e Città Metropolitana di Palermo potrà procedersi. Fermo restando che, Gesap, società di fatto con i conti in attivo, dovrebbe trovare conveniente la fusione con Airgest, società che sebbene ricapitalizzata con molta probabilità chiuderà in forte perdita anche l’esercizio 2018 visto il crollo dei voli e dei ricavi correlati.
La Regione ripianerà anche queste perdite ?
In questo clima di incertezze ieri, alla riunione che si è tenuta a Birgi, erano presenti soltanto il sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamo, Comune Capofila e il sindaco di Salemi, Domenico Venuti. L’Airgest non ne sapeva niente, la Regione neanche. Oggi un’altra riunione presso Confindustria Trapani. Speriamo, che riescano a comprendersi e a comunicare bene in vista di questa possibile fusione tra i vari aeroporti. Intanto il tempo trascorre inesorabile. E se la Summer è saltata, la Winter ci saluta con il classico bye bye. Anche la Summer 2019 sarà così ? speriamo proprio di no e che i turisti tornino ad affollare il nostro bellissimo territorio.