Ci risiamo. Arriva l’estate, arriva il caldo, dovrebbero arrivare i turisti e Mazara del Vallo annaspa nella spazzatura. Mosche, zanzare, tafani, ratti. Questa la fauna tipica del luogo. Cumuli di spazzatura “decorano” le strade mazaresi e sono un bel biglietto da visita entrando in città. La via Marsala, strada che rappresenta la “porta d’ingresso”, è invasa dai sacchetti di spazzatura, così come la via Bessarione, altra strada transitata e urbanizzata per così dire. Ovunque, “ubi et orbi” in lungo e in largo per la città da nord a sud da est a ovest, c’è spazzatura non raccolta da giorni. Eppure a Mazara stava per essere intrapreso il virtuoso percorso della raccolta differenziata con relativa distribuzione di kit. Eppure, qualcosa è andato storto. Di colpo ( ma mica tanto) il conferimento dei rifiuti nelle discariche si è bloccato. Questo ha fatto sì che la raccolta andasse in tilt. I cittadini, disperati, per liberarsi della maleodorante spazzatura l’abbandonano in ogni dove. Il sindaco della città, Nicola Cristaldi, ha annunciato con toni enfatici la “soluzione” temporanea: portare i rifiuti in contrada Affacciata in attesa di essere conferiti in centri di raccolta specializzati o anche in discarica.
Come dire “piove sul bagnato”. Li tolgo dalla città e li porto nella degradata periferia dove “occhio non vede e cuore non duole”. Continuano i luoghi comuni esattamente come è oramai luogo comune vedere Mazara invasa dai rifiuti.