“Per noi è un risultato importantissimo, che consentirà di completare finalmente un’opera ferma da 40 anni. Come Fiom abbiamo rivendicato per primi, con anni di battaglie, l’importanza di questa infrastruttura, necessaria per il rilancio della cantieristica navale palermitana. La realizzazione del bacino da 150 mila tonnellate costituisce l’esempio di investimenti pubblici mirati, con la prospettiva di incrementare l’occupazione nel settore metalmeccanico con la costruzione stabile di nuove navi a Palermo. Il potenziamento della mission della costruzione di navi intere, assieme alle realizzazioni di tronconi e alle trasformazioni navali, potrà consentire a molti metalmeccanici che sono al lavoro nei cantieri del Nord di invertire l’esodo e di tornare a casa”.
Lo dichiarano il segretario generale della Fiom Cgil Palermo e Sicilia Francesco Foti, con Serafino Biondo e Giancarlo Macchiarella, rsu rls Fincantieri Palermo, e Marco Biondo, segretario d’organizzazione Fiom Palermo, al termine della riunione presso la sede dell’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia occidentale, convocata dal presidente Pasqualino Monti per annunciare il via ai lavori del secondo lotto funzionale di completamento del bacino di carenaggio da 150 mila tonnellate.
Oggi dunque la prima pietra simbolica, il cantiere è ufficialmente aperto e i lavori di costruzione dureranno circa 24 mesi. “Il bacino è stato progettato per potere realizzare navi della stazza dell’intero bacino. Ma – aggiungono Francesco Foti, Serafino Biondo, Giancarlo Macchiarella e Marco Biondo della Fiom – sarà possibile anche costruire contemporaneamente più navi di dimensioni inferiori con l’uso di paratie che consentono di dividere il bacino”.
La Fiom Cgil Palermo ripercorre i passaggi della lunga vertenza affrontata in questi anni dal sindacato per riportare la produttività e i livelli occupazionali del Cantiere Navale di Palermo alla stregua degli altri stabilimenti di Fincantieri. E al centro c’era la rivendicazione dei lavori del bacino. “Nel luglio del 2018, all’iniziativa ‘Parla il Cantiere’ organizzata dalla Fiom e dalla Cgil, alla presenza del segretario nazionale Maurizio Landini, e davanti all’amministratore delegato di Fincantieri e al presidente dell’Autorità Portuale, Monti, al centro della discussione c’erano proprio gli investimenti necessari per il rilancio dello stabilimento e dei carichi di lavoro. Strappammo l’impegno di tutti sul completamento del bacino da 150 mila tonnellate. Adesso finalmente ci stiamo avvicinando alla meta”.
I lavori per il bacino sono stati aggiudicati nel luglio 2023 alla Rcm e al raggruppamento temporaneo di imprese della capogruppo Fincosit Opere. L’importo dei lavori è di 150 milioni di euro.
“Un obiettivo che è stato complicato da raggiungere – aggiungono i rappresentanti della Fiom Palermo – Ci sono voluti anni di iniziative e il passaggio di diversi governi nazionali. All’iniziativa del 2018 c’era anche la Regione, che ha preso impegni che non sono stati mantenuti. La situazione poi si è sbloccata durante il governo Conte e con l’azione determinante del deputato Adriano Varrica sono state individuate e stornate le somme necessarie per far partire i lavori”.