“L’annuncio del Governo dell’avvio di una riforma costituzionale in materia di giustizia rischia di far letteralmente esplodere il quadro istituzionale che regge la nostra democrazia.
I contenuti annunciati dal Governo mettono a rischio l’indipendenza della magistratura, che verrebbe valutata sul piano disciplinare da una Alta Corte “estranea” al Consiglio Superiore, composta da magistrati “non in servizio”, secondo quanto si intuisce dalle fonti di stampa. Si paventa, in altri termini, un giudice disciplinare di espressione governativa.
Un disegno completato dalla separazione delle carriere e dalla previsione del sorteggio puro per i componenti del Consiglio Superiore, che impedirà alla magistratura di scegliere i propri rappresentanti dentro l’organo di governo autonomo. E questo vuol dire consegnare il Consiglio alla politica.
È evidente che si vuole ricondurre la magistratura nell’area dell’esecutivo per tenerla sotto scacco. Nella testa del Governo separare le carriere tra giudici e pm vuol dire legare alla politica questi ultimi, per evitare indagini e processi alla politica stessa.
La riforma costituzionale annunciata ieri fa saltare l’equilibrio tra i poteri ed è garanzia di impunità per la classe politica e il suo sottobosco clientelare”.
Così Giuseppe Antoci, capolista del M5S nella circoscrizione “isole” alle elezioni europee.