La triste vicenda è avvenuta l’11 luglio dell’anno scorso in una contrada delle campagne marsalesi, a Santo Padre delle Perriere, all’interno di una officina meccanica. Il titolare, Michele Bottiglia, quel mattino d’estate, al tunisino Mohammed C’Ocri, 35 anni, entrato nella sua officina,disse che non avrebbe potuto gonfiare le ruote del suo ciclomotore in quanto il compressore non funzionava. Il tunisino però, non gli credette e anzi pensò che volesse fargli uno sgarbo. Si allontanò dall’officina giusto per andare a prendere un machete, con il quale, dopo essere rientrato nel garage, tentò di tagliare la testa a Bottiglia. Fortunatamente, il meccanico si accorse di quell’ombra dietro di lui e parò il colpo con il braccio destro. Questo gli procurò una grossa ferita al braccio e fu necessario il ricovero al Villa Sofia di Palermo. Il tunisino venne arrestato qualche giorno dopo il tentato omicidio in quanto, ricercato dai carabinieri, il 12 luglio del 2017, andò a scontrarsi con il suo ciclomotore contro un autocarro restando vivo per miracolo. Era senza casco e il mezzo era sprovvisto di assicurazione. Il meccanico lo identificò come l’aggressore del giorno precedente. Adesso è iniziato il processo nel tribunale di Marsala.
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