Si è svolto nella chiesa Madonna della Fiducia di Acireale, martedì 16 aprile, uno degli appuntamenti annuali con il cammino di formazione per catechisti. Ospite don Francesco Vanotti, della diocesi di Como, che ha trattato il tema: “Quale Buona Notizia annunciare agli adulti di oggi? Saper stare con gli adulti”.
Don Francesco è incaricato regionale per la Catechesi per conto della Conferenza Episcopale Lombarda.
L’Ufficio Catechistico diocesano, guidato da don Carmelo Sciuto, svolge un ruolo importante nella Chiesa perché si focalizza sulla formazione per garantire che i catechisti rimangano aggiornati su una migliore azione pastorale e sulle nuove interpretazioni teologiche, offrendo così supporto alle comunità parrocchiali aiutando i parroci a implementare programmi di catechesi efficaci e adattati alle esigenze locali.
Così don Francesco: “Quando si parla di formazione dei catechisti per annunciare la Buona Notizia agli adulti di oggi, è significativo comprendere che gli adulti hanno esigenze e aspettative diverse rispetto ai bambini e ai giovani. Gli adulti spesso affrontano sfide complesse nella loro vita quotidiana, che riguardano la famiglia, il lavoro, le relazioni interpersonali e la ricerca di senso e significato. È necessario impegnarsi a comprendere le loro esigenze, a rispettare la loro dignità e a offrire un accompagnamento integrale offrendo accoglienza e sospendendo il giudizio”.
Continua: “Le esperienze degli adulti siano intese, quindi, come occasioni di annuncio del Vangelo. Nella catechesi, inoltre, si metta al centro il Kerigma, l’essenzialità nel linguaggio e la testimonianza della vita in un atteggiamento di ascolto e discernimento”.
Conclude: “I catechisti siano i compagni di viaggio degli adulti per una crescita in modalità rinnovata la fede vissuta”.
Attraverso queste attività, l’Ufficio Catechistico cerca di rafforzare la fede di chi si mette a servizio e di equipaggiarli per vivere e testimoniare il Vangelo nel mondo contemporaneo. Un approccio moderno e sensibile alla catechesi per adulti, mettendo in luce l’importanza dell’empatia, del rispetto e dell’impegno personale nel processo di trasmissione della fede