Anche quest’anno il Vinitaly si prepara ad essere la vetrina internazionale alla quale partecipano le aziende vinicole che presentano i loro prodotti, sia le novità che le etichette già consolidate negli anni. É il caso della nostrana “Cantina Fina” da tempo sulla cresta dell’onda, creata dall’enologo Bruno Fina che in trent’anni di attività è riuscito a immettere nel mercato vini di altissima qualità riconosciuti e premiati nei più prestigiosi concorsi internazionali, brand di ottimo livello esposti nelle enoteche di tutto il mondo.
La famiglia Fina, Bruno, Sergio, Federica e Marco, sono un connubio capace di creare, promuovere, valorizzare i loro prodotti che come dicevamo anche quest’anno, si approssimano a presentare dal 15 al 18 aprile al Salone del vino di Verona, il Vinitaly appunto.
Quest’anno i Fina porteranno le loro sedici etichette, tutte note e molto apprezzate dal pubblico sia italiano che straniero. É proprio all’estero che i vini Fina puntano dove il mercato è in continua espansione ed è ancora tutto da conquistare. Al Vinitaly sono presenti estimatori di tutto il mondo che assaggiano, valutano, apprezzano e naturalmente comprano.
La novità presentata dalle Cantine Fina quest’anno al Vinitaly è lo Spumante Fina Metodo Classico ma ci sarà anche il vino frizzante, il Makisè che quest’anno promette faville, frutto di un’accurata fermentazione in autoclave a bassa temperatura che hanno dato origine a un vino brioso, fresco, adatto per aperitivi e che si addice a tutte le occasioni di festa. Il Makisè è al secondo anno di produzione e ha subito dei piccoli accorgimenti che lo hanno reso ancora più interessante al palato, un’armonioso solletico per le papille gustative e per gli altri sensi, in quanto capace di stimolare l’olfatto e la vista.
Le altre etichette, già note ai più come dicevamo, hanno nomi di tutto rispetto, marchi che hanno già conquistato il mercato. Stiamo parlando dei “rossi”, Syrah, del Nero d’Avola già Medaglia d’oro, del Merlot, del Caro Maestro, medaglia d’Argento annata 2012, del Perricone e del Bausa, vino che porta il nome della contrada marsalese in cui sorgono le Cantine Fina. Per quanto riguarda i vini rossi va ricordato che il premio rivelazione e le medaglie d’oro ottenute, hanno premiato la scelta trentennale dell’ azienda che ha deciso di percorrere una strada originale per la valorizzazione del Nero d’Avola. Un lungo lavoro che rivela inconfutabilmente il risultato della sperimentazione portata avanti in oltre 30 anni di ricerca sui cloni della varietà siciliana per eccellenza, per individuare il miglior adattamento al territorio in cui crescono i vitigni.
Per quanto riguarda i “bianchi”, ricordiamo il Viognier, il Kikè premiato alla ventiquattresima edizione del Councors Mondial di Bruxelles con la Medaglia d’oro come miglior vino bianco rivelazione, lo Chardonnay, il Kebrilla grillo medaglia d’argento, il Sauvignon blanc, il Taif Zibibbo e il Mamarì. Degno di nota anche il vino dolce El Aziz.
Le cantine Fina sono in costante crescita. Presenti sui tabloid che si occupano di vini e di gastronomia, godono il paesaggio meraviglioso in cui si affacciano, un campo di ginestre, magnifiche palme e poi il magnifico mare delle Egadi, limpido e sognatore al tempo stesso.
di Tiziana Sferruggia