“A dispetto delle buone intenzioni e del grande lavoro svolto dal governo italiano, che ha apportato miglioramenti alla carente proposta iniziale dell’Ue, il pacchetto di provvedimenti del Patto Migrazione e Asilo promosso dall’Ue risulta ancora non sufficiente a risolvere un problema epocale che riguarda l’intero continente e colpisce principalmente l’Italia, con la Sicilia in prima linea, e i paesi che affacciano sul Mediterraneo. Se da una parte è un segnale positivo che l’Europa inizi ad affrontare la questione dopo anni in cui ha fatto finta di nulla, dall’altra emergono alcune criticità evidenti che non possiamo condividere, a cominciare dal Ramm, cosiddetto ‘nuovo Dublino’, che non inciderà sulla situazione esistente e non cambierà in alcun modo le cose, dal momento che sono state ignorate nel negoziato le nostre proposte di buonsenso per la realizzazione di centri di identificazione gestiti dall’Ue nel nord Africa, che rappresenterebbe una seria svolta per affrontare concretamente il fenomeno, e permane il criterio di primo ingresso, che noi abbiamo sempre contestato; come se non bastasse, sono previsti potenziali oneri aggiuntivi a carico dei paesi di primo arrivo come l’Italia e sono del tutto insufficienti, nel testo, le misure di cooperazione con i Paesi di provenienza e transito dei flussi migratori. Troppo poco, troppo tardi: ancora una volta, l’Ue non si mostra efficace nell’affrontare l’emergenza immigrazione. Nel prossimo mandato serviranno scelte più coraggiose e più incisive, da portare avanti con una maggioranza diversa da quella attuale”. Così in una nota Annalisa Tardino, europarlamentare della Lega, coordinatore ID in commissione Libe.