L’Ente Luglio Musicale Trapanese inaugura la 76a stagione con una delle opere più celebri e commoventi del repertorio sacro, la Petite Messe Solennelle di Gioachino Rossini. Questo capolavoro sarà eseguito presso la storica Chiesa del Collegio dei Gesuiti, nel cuore del centro storico di Trapani, il 7 aprile alle ore 21:00.
Le voci soliste di Goar Faradzhian (soprano), Serena Romano (contralto), Luigi Morassi (tenore) e Cosimo Diano (basso), assieme al Coro dell’Ente Luglio Musicale Trapanese, a Mirco Reina e Roberto Franco, rispettivamente, al primo e al secondo pianoforte, e a Giuseppe Burgarella all’armonium saranno diretti da Fabio Modica.
I biglietti per questo evento sono disponibili online sul sito www.lugliomusicale.it o presso il botteghino dell’Ente Luglio Musicale Trapanese in Viale Regina Margherita 1, a Trapani. Sarà inoltre possibile acquistare i biglietti presso la sede dell’evento a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.
La Petite Messe Solennelle, composta nel 1863, è un’opera significativa di Gioacchino Rossini e, contrariamente a quanto il titolo sembrerebbe suggerire, è di notevole lunghezza e complessità. Il compositore pesarese la concepì per un ambiente intimo e non per l’uso liturgico tradizionale, e fu eseguita per la prima volta il 13 marzo 1864 a Parigi, presso la cappella di famiglia della contessa Louise Pillet-Will, moglie del banchiere Pillet-Will e dedicataria della composizione. All’evento, che fu dato in forma privata, furono invitati anche alcuni critici musicali e musicisti, come Giacomo Meyerbeer, Daniel Auber e Ambroise Thomas.
La prima versione – che è quella che sarà eseguita a Trapani il prossimo 7 aprile – prevede quattro voci soliste, un coro, due pianoforti e un armonium, mentre la seconda versione prevede l’intervento dell’orchestra.
La Petite Messe Solennelle mescola sapientemente elementi di stile sacro ad elementi di stile profano, in un linguaggio musicale di grande modernità, realizzando una sintesi artistica di grande impatto emozionale: questo l’ha resa una delle opere sacre più eseguite e amate, nonché il vero testamento spirituale di Rossini, forse presago della sua prossima morte.