Stasera e domani repliche a Marsala e Naso
Il celebre “cuntista”, allievo di Mimmo Cuticchio, ha coinvolto la platea del centro Zo di Catania in uno spettacolo che prende le mosse dal testo dedicato al leggendario nuotatore dal poeta di Bagheria e immagina un incontro con il Chisciotte di Cervantes sullo sfondo dello Stretto di Messina
23 marzo, ore 19.00
Centro Culturale OTIUM
Marsala (TP)
24 marzo, ore 18.00
Teatro Vittorio Alfieri
Naso (ME)
La follia di Don Chisciotte incontra l’impegno civile del “Colapesce” di Buttitta nell’ultima declinazione contemporanea dell’arte del cunto proposta da Gaspare Balsamo: “Pèriplo. Buttitta Chisciotte Colapesce”, andato in scena in prima assoluta a Catania presso Zō Centro Culture Contemporanee e in replica stasera (23 marzo) alle 19.00 presso OTIUM a Marsala (TP) e domani (24 marzo) alle 18 Teatro Vittorio Alfieri di Naso (ME). Lo spettacolo di teatro musicale, che vanta l’accompagnamento del contrabbassista Giovanni Arena ed è prodotto dall’Associazione Musicale Etnea, è un mirabolante viaggio tra mito e suggestioni letterarie.
A fare da fil rouge è proprio il nuotatore della leggenda messinese che si rivela essere ben più di un patrimonio esclusivamente siciliano. «La mia poetica teatrale – spiega l’attore – si è sempre fondata su una matrice che è, ad un tempo, siciliana e mediterranea. Una doppia natura incarnata perfettamente dalla figura di Colapesce». Tutt’altro che estrinseco, infatti, è il riferimento a Cervantes. Con ogni probabilità lo scrittore apprese della leggenda durante un suo viaggio a Messina alla vigilia della battaglia di Lepanto e ne rimase così colpito da includerla nel suo capolavoro. «In un dialogo con Don Diego – spiega Balsamo in un momento dello spettacolo – è lo stesso Chisciotte ad affermare che tra le qualità che un cavaliere errante deve possedere, c’è anche quella di saper nuotare come “Pescecola”». E così, il viaggio narrato dall’attore trapanese – già allievo di Mimmo Cuticchio – vede l’hidalgo di Cervantes circumnavigare l’isola insieme a Colapesce e al suo fedele scudiero Sancho Panza, portavoce della saggezza popolare. Ed è a quest’ultimo che è spesso affidato il racconto delle spesso surreali peripezie dei due, a partire da una improbabile battaglia nelle acque tra Scilla e Cariddi contro un serpente marino che è, in realtà, il ponte sullo stretto di Messina, mentre la figura di Colapesce è silenziosa. «In questo spettacolo – spiega l’attore – lui non parla mai e, solo alla fine, si esprime attraverso il canto. Più che un personaggio, Colapesce è un mito, è la proiezione di un sacrificio perfetto».
Accanto a Cervantes, uno degli altri porti nei quali lo spettacolo torna a più riprese a far sosta è quello rappresentato da Ignazio Buttitta. Negli ultimi anni della sua vita, infatti, lo scrittore di Bagheria dedicò a Colapesce un potente testo, la cui nuova edizione è stata recentemente pubblicata da Mesogea. Balsamo si cala nei panni del poeta dando voce ad alcuni dei suoi versi più intensi nei quali la leggenda siciliana si fa simbolo della difesa di eterni valori civili e di rivendicazione dell’identità isolana.
Ad accompagnare la performance dell’attore sono state le musiche originali di Giovanni Arena, sul palco al contrabbasso. Il suo è stato un vero e proprio dialogo costante con l’attore, con la musica ora in sottofondo, ora co-protagonista. Il musicista ha esplorato le possibilità espressive del suo strumento creando atmosfere sinuose, arricchite da elementi sonori provenienti da generi musicali e culture differenti fra loro.