Il messinese Natale Laganà è il vincitore del Best in Sicily 2024, nella categoria Fornai. Il prestigioso premio organizzato da ‘Cronache di Gusto’ gli è stato consegnato durante il gala al teatro Vincenzo Bellini di Catania, alla presenza del fondatore di Eataly, Oscar Farinetti e in collegamento video Aldo Cazzullo vicedirettore del ‘Corriere della Sera e scrittore. La motivazione: “Erede della storica tradizione familiare, ha reso l’artigianalità una vera e propria filosofia di vita. Interprete in un palcoscenico di maestria e passione, ha fatto sì che il sapore della tradizione trovasse nuova linfa grazie a un grande e proficuo spirito imprenditoriale che valorizza e tramanda la cultura del nostro territorio”.
Natale Laganà, classe 1982, guida un’azienda fondata nel 1968 e che è un riferimento nella città dello Stretto da tre generazioni: “È un premio che voglio dedicare a mio padre”, afferma il neovincitore. La storia di Natale è il racconto di un bambino cresciuto nel laboratorio insieme al nonno e al padre. “I miei giochi da subito sono stati la farina e l’acqua. Da ragazzo, poi, ho cominciato davvero dal basso: sgrassavo le teglie, spazzavo per terra e d’estate, finita da scuola, lavoravo nel forno”. Ciò gli ha dato la possibilità di comprendere un valore fondamentale che ancora conserva, la modestia. “Il mio obiettivo – spiega è rendere felici le persone, i miei clienti”.
Il Best in Sicily 2024 arriva nella città dello Stretto grazie al lavoro intenso e lo studio portato avanti da anni dall’artigiano del pane. “Sì, mi piace definirmi così – afferma Laganà – perché sono convinto che questo successo nasca dalla mia scelta di mettere al centro la parola artigianalità. ‘Artigiani del sapore’ è anche il payoff scelto per la mia azienda. Un pane buono è quando si assapora anche senza nulla e non passa mai la voglia di mangiarlo. Insieme ai miei preziosi collaboratori ho deciso di puntare tutto su questo. Il 95 per cento dei prodotti che vendiamo sono realizzati da noi, attenti a dare il giusto peso alla migliore qualità e, quindi, ricerca continua di prodotti eccellenti e predilezione per gli ingredienti del territorio”. Un’attenzione costante che spazia in tutti i segmenti produttivi di Laganà dalla panificazione, alla gastronomia, la rosticceria, la focacceria e la pasticceria. Dodici gli impasti diversi di pane, 20 le tipologie sfornate ogni giorno e un utilizzo rigoroso del lievito madre.
I VOCABOLI DEL SUCCESSO – E se artigianalità è il passepartout nel vocabolario del migliore panettiere di Sicilia, altre parole descrivono il rigore e la passione di Natale Laganà per la sua professione. “La mia reputazione aziendale passa dalla mia personale, anzi la prima è conseguenza della seconda”, osserva il maestro messinese. “Non posso rinunciare, inoltre, alla trasparenza, che si raggiunge agganciandola alla qualità; poi la storicità della nostra attività, che, però, sposa l’evoluzione. Laganà è socio del Richemont Club Italia, dell’Associazione Cuochi Messina, di Simenza e da poco associato Slow Food. Dal 2020 è nella Guida Pani e Panettieri d’Italia del ‘Gambero Rosso’ e dal 2021 in quella Street Food sempre del ‘Gambero Rosso’. Nel 2021 ha vinto il premio ‘Innovazione negozio’ al “Bakery 3.0” di Milano.
LE FARINE – Attento alla valorizzazione dei grani antichi siciliani, Natale Laganà ha aderito a un progetto di filiera controllata. “Abbiamo adottato il raccolto di un ettaro di terreno nel centro della Sicilia – racconta – esattamente nella zona di Aidone. È un percorso sostenibile che contribuisce a dare il giusto valore al lavoro degli agricoltori siciliani”.
UNA FAMIGLIA INTERNAZIONALE – La vittoria del Best in Sicily di quest’anno Laganà vuole condividerla con la sua famiglia, che lo supporta in ogni scelta e con i suoi collaboratori, che sono anche una bella storia di integrazione: “Con me lavorano più di 20 persone è ognuna è una parte importante del mio team. In laboratorio collaborano ragazzi dello Sri Lanka e delle Filippine e, in passato, anche di altre nazionalità”. Il riconoscimento che Laganà porta a Messina è un regalo che offre alla sua città, “dove ci sono tanti professionisti che stanno lavorando bene e danno visibilità al comprensorio. Spero che questo premio possa ulteriormente contribuire alla conoscenza del valore della nostra professione e rappresentare un motivo d’orgoglio per i miei concittadini”.