“Ancora una volta, assistiamo alla pubblicazione di un comunicato della segretaria che sollecita le nostre dimissioni. Ci si aspetterebbe che una rappresentante dell’assemblea delle donne democratiche si esprimesse su temi come il femminismo, la rottura dei tetti di cristallo, l’ascesa delle donne a posizioni di comando, la solidarietà e il sostegno reciproco tra donne. Invece, ci troviamo a dover difendere la legittimità della presenza di due assessore del PD nella giunta comunale, contrariamente ai principi precedentemente menzionati.
La situazione è simile per i giovani, spesso elogiati nei discorsi pubblici, ma che diventano i primi bersagli quando raggiungono posizioni di rilievo, specialmente se non allineati con la corrente dominante.
Sulla richiesta del motivo delle dimissioni, non c’è nemmeno da entrare nel merito. Già lo scorso aprile abbiamo subito un processo sommario per la sola colpa di far parte di questa amministrazione. In ogni caso, un’operatrice del diritto dovrebbe sapere a cosa servono i tre gradi di giudizio previsti dal nostro ordinamento.
Infine, ci interroghiamo sulla legittimità della richiesta di partecipare al confronto interno su temi di natura finanziaria di un partito che non ha appoggiato l’attuale sindaco durante le elezioni e che, sempre e solo attraverso i mezzi stampa, ha prima negato la nostra appartenenza al PD per poi riconoscerla, cavalcando le battaglie politiche che abbiamo condotto, come quella sull’agricoltura. Nonostante ciò, questa segreteria chiede di avere un’influenza sulle decisioni finanziarie del comune, che si sono sempre basate su dati, parametri e criteri oggettivi. Avremmo preferito percorrere strade alternative, ma i dati a disposizione non lo consentivano, costringendoci a fare ciò che in politica si definisce ‘prendere decisioni responsabili’, visti i 20 milioni di disavanzo che abbiamo trovato in eredità dall’amministrazione precedente che lei sosteneva, a proposito di responsabilità.
Non possiamo più tollerare questa situazione, non possiamo più restare in silenzio, non possiamo più essere complici di questa vergogna. Rivendichiamo il nostro ruolo, il nostro spazio, la nostra dignità.
Da troppo tempo che assistiamo impotenti alla deriva di una segreteria fantasma, che non ha nemmeno una sede dove riunirsi, che non ascolta le richieste degli iscritti, che non partecipa alle battaglie politiche del territorio, che si limita a seguire acriticamente le direttive della propria corrente, che parla agli iscritti tramite interviste e comunicati e rifugge ogni momento di confronto democratico.
Questa segreteria non rappresenta il PD di Petrosino, non rappresenta i valori della sinistra, non rappresenta le esigenze dei cittadini, non rappresenta le istanze di rinnovamento portate avanti dalla segreteria nazionale di Elly Schlein e la voglia di rinnovamento che i Petrosinesi hanno esposto con la grande partecipazione delle scorse primarie, scegliendo un nuovo corso del Partito a livello nazionale e locale. Quella vittoria imponeva una riflessione della segreteria, che ovviamente non è mai arrivata.
È evidente che questa segreteria è un ostacolo alla crescita del partito, alla coesione interna. È, in ultima analisi, inutile. Chiediamo con forza che si dimetta, che lasci il posto a chi ha a cuore il bene del partito e della comunità, che si apra un confronto democratico e trasparente tra gli iscritti, che si rinnovi la dirigenza con persone competenti, motivate, impegnate.”
Antonio Bilello, Caterina Marino, Concetta Vallone.