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”Bottega”, mostra collettiva di Baglieri, Cascino, La Ferlita, Poidomani, Orilia e Orlando

A distanza di due anni dalla prima apertura al pubblico del cancello verde, Giovedì 14 marzo alle 18:00, siamo felici di invitarvi, in occasione del nostro secondo compleanno, all’opening di Bottega, mostra collettiva di Francesca Baglieri, Ilaria Cascino, Antonio La Ferlita, Rossella Poidomani, Alberto Orilia e Roberto Orlando, a cura di Ilaria Cascino.
L’esposizione, che per la prima volta coinvolge tutti i fondatori dell’artist run space di Piazza Sant’Onofrio, vuole farsi manifesto dell’eterogeneità del gruppo e dell’attitudine alla sperimentazione che hanno favorito la crescita collettiva e individuale.
)(, come nelle botteghe medievali site al centro della città sulla pubblica via e nel pieno della caotica quotidianità popolare, intende continuare a distinguersi per la natura ibrida attribuita alla lettura della contemporaneità. Con ambizioni radicali e in un quartiere dove in ogni vialetto ci si nutre di storia e tradizioni cultuali, si prova a costruire un archivio del presente che predisposto ad assottigliare i limiti e ampliare i confini di una ricerca artistica basata sull’interdisciplinarità, la quale arricchisce i tratti personali e li traduce in testimonianze generazionali.
La mostra sarà fruibile fino al 14 Aprile su appuntamento.

Francesca Baglieri, nasce a Modica, (RG) nel 1997. Vive e lavora a Palermo, IT.
Viene dalla campagna modicana, cresce tra gli animali allevati dal nonno, che spesso disegna, impara la ciclicità delle stagioni seguendo ritmi prettamente agricoli impostati sulla semina di frutta e ortaggi, sulla preparazione delle conserve di pomodoro e sulla raccolta delle olive, che poi diventerà l’olio che servirà alla famiglia; per questi motivi i è sempre sentita più vicina alla generazione dei suoi nonni, che vede nel mondo un cerchio, nel cerchio un mistero, nel presente un frammento di verità. Questa educazione la porta a vedere il mondo come un composto di elementi e oggetti confacenti al fabbisogno dell’uomo, ogni cosa ha lo scopo di essere utile. Per parlare della sua poetica, da qui, il passo è breve; è alla costante ricerca della costruzione di un impianto scenografico, di forme, di abitazioni, dove lei può completarne l’arredo. Si vuole impossessare di un luogo per renderlo utile agli spettatori che lo abiteranno e lo vedranno, rendendolo un elemento compositivo del cerchio estetico, che va chiudendosi.
“Il primo giorno d’asilo, presentandomi agli altri bambini, osservai in loro solo colori all’interno di forme. Da lì capii che l’avrei fatto per il resto della mia vita”.
Francesca ha conseguito nel 2022 il diploma di II livello in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Palermo, attualmente è Co-Fondatrice di “)(“ Artist Run Space in Palermo.
Antonio La Ferita nasce nell’Agosto del 1994, ha frequentato l’istituto di arti grafiche a Ragusa, successivamente si sposta per continuare gli studi alla LABA di Firenze ed infine all’Accademia di Belle Arti di Palermo. Fin da bambino nutre un profondo interesse per le immagini e per le parole che le evocano, è affascinato dal proiettore di diapositive del padre attraverso cui instaura un rapporto con il lavoro che è di carattere transitorio o di stasi. Attualmente lavora tra un piccolo paesino dell’ibleo e Palermo.
Rossella Poidomani (Comiso, 1997) è una giovane artista che lavora a Modica. Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Palermo con specializzazione in pittura, ed è una delle fondatrici dello spazio indipendente “) (artist run space” (Parentesi tonde) a Palermo.
Nel suo ambiente, nella Sicilia sud-orientale, dove convivono verde, umidità e calcare, ha potuto studiare a lungo il rapporto tra la natura, l’uomo e il mondo, e ‘alterazione della materia dovuta allo scorrere del tempo. Lo studio sul campo circa ‘apicoltura ha contribuito a porle continuamente interrogativi che riguardano il rapporto con noi stessi e con gli altri in quanto esseri e corpi che stanno al mondo. Per la sua ricerca è importante avere costantemente stimoli dalle relazioni con artisti delle più diverse generazioni e soprattutto emergenti, la collaborazione con le istituzioni artistiche nazionali ed estere, così da avere un dialogo diretto col mondo, tra le sue ultime esperienze sono stati importanti l’esposizione Die Grosse curata da Michael Kortlander, al Kunstpalast a Dusserdolf ed il Festival International d’art contemporain Sete- Palermo, curato da Federica Fruttero, con l’esposizione al CRAC a Sète.
Alberto Orilia è un giovane artista nato nel settembre del 1997, vive e lavora a Palermo.
Nel 2022, ha terminato gli studi accademici conseguendo la laurea di biennio specialistico in Grafica d’arte presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo con la tesi dal titolo ‘Whaleaser’. Nell’ ottobre del 2022, ha intrapreso un nuovo percorso di studi presso la scuola di alta formazione Slash School, conseguendo nel settembre 2023 il master di 1° livello in Graphic Design. Dall’infanzia balene e delfini accompagnano il suo immaginario e sono la sua principale fonte di ispirazione e ricerca. I cetacei fanno parte del suo lavoro, estraniando la loro simbologia culturale e collettiva in un linguaggio che assume i significati più intimi, concettuali ed estetici dell’artista. Musica, arte, moda e grafica sono alcune delle tante discipline che l’artista prende come orientamento, e la sua ricerca si sviluppa nel creare immagini che contengono il suo▶

senso estetico, ricavate da un’accurata ricerca scientifica nel campo della cetologia. Co-fondatore di )( Artist Run Space. Inoltre, ha avuto l’opportunità di partecipare a diverse esposizioni: ‘’Zines Palermo – V edizione’’, ExKarcere, Via San Basilio 17, 2022, Palermo; ‘’W-97 di Alberto Orilia a cura di Doriana Bruccoleri, )( artist run space ‘’CODICI – Pagine d’Artista’’ mostra collettiva a cura di Ilaria Cascino e con l’allestimento di Roberto Orlando, MOC – Monreale Contemporanea, Piazza Guglielmo II, 2022, Monreale (PA); ‘’Zines Palermo – IV edizione’’, ExKarcere, Via San Basilio 17, 2022, Palermo; “Extempoarèa a Fieravecchia”, a cura di Giovanni Lo Verso e Giorgia Görner Enrile, Arèa, Piazza Rivoluzione ,2021, Palermo; Sunday Sale, Opere d’arte a prezzo ridotto, Haus der Kunst, Cantieri culturali della Zisa, 2019, Palermo; Spraw/Dien Vandalen, a cura di Benjamin Novalis Hofmann, Haus der Kunst, Cantieri culturali della Zisa, 2019, Palermo; “LìMES LìMen – i nuovi limiti da superare e quelli da rispettare”, Mondello Mudd Festival III edizione, a cura di Carola Arrivas Bajardi, 2019, Palermo; Rifiuti, a cura di Anna Maria Ruta, Biblioteca Centrale della Regione Siciliana “Alberto Bombace”, 2019, Palermo; Covo, a cura di Marcello Carriero, Palazzo Oneto di Sperlinga di Roberto Bilotti D’Aragona, 2018, Palermo; UN PRESIDIO D’ARTE ALLA CORTE DEI CONTI DI PALERMO, a cura di Maria Di Francesco, Corte dei conti per la Regione Siciliana, via Cordova 76, 2018, Palermo.
Roberto Orlando è un giovane artista nato nel 1996 a Palermo e ha conseguito nel 2021 il diploma di II livello in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Palermo. Attualmente, svolge l’incarico di Cultore della materia nel corso di II livello in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Palermo. Il suo maggiore interesse è l’oggetto, inteso nella sua forma primordiale. Insieme alla ricerca di una dimensione più profonda della pittura, della scultura e del design, Roberto approfondisce i temi della costruzione, della deformazione e della catalizzazione degli oggetti creati dall’uomo durante la storia: a tal fine, l’oggetto perde la sua funzionalità e diviene infine ‘’cosa’’. A tale scopo, approfondisce le scienze botaniche. In cerca di una connessione fra gli elementi vegetali e gli artifici umani, si è dedicato alla coltivazione di piante, di ogni genere, famiglia e specie con l’obiettivo di creare un archivio visivo diretto per la creazione di oggetti e installazioni d’arte. Co-fondatore di )( Artist Run Space.
Ilaria Cascino (Palermo, 1996) è storica dell’arte e operatrice culturale. Si forma all’Università degli Studi di Palermo, dove consegue la Laurea Triennale in Studi Storici e Filosofici con la tesi “Arte come Esperienza. John Dewey nell’Arte Contemporanea”, per poi acquisire la Laurea Magistrale in Storia dell’Arte con una tesi intitolata “Palermo Contemporanea. La nuova generazione artistica della città di Palermo, dal 2010 a oggi”. Ha svolto uno stage presso la Rizzuto Gallery di Palermo, ed è co-fondatrice/curatrice di )( Artist Run Space e MOc – Monreale Contemporanea. Nel Giugno del 2022 viene pubblicato sul numero 1 della nota rivista Kalós un suo articolo dal titolo “Visioni Oblique: progetto itinerante per il Belìce”.
Nel 2023 ha curato la residenza d’artista di Francesca Baglieri e Roberto Orlado presso il CoCA – Centre of Contemporary Art, con il Patrocinio del Comune di Modica; le mostre DESTROY YOUR LIFE di Gabriele Alongi, Luglio, )(, Palermo e Grattarsi forte l’Ombelico di Rossella Poidomani, Dicembre, )(, Palermo.
Nel 2022, in aggiunta, ha curato le mostre CODICI – Pagine d’Artista, con l’allestimento di Roberto Orlando, MOc – Monreale Contemporanea, Dicembre, Sala Pietro Novelli – Complesso Monumentale Guglielmo II; Come Simpodio di Roberto Orlando, Settembre, )(, Palermo; Condizione Beata di Antonio La Ferlita e Francesca Baglieri, Maggio, )( , Palermo.
La vocazione per i linguaggi attuali e per le nuove pratiche creative nasce nei contesti periferici▶

del sud, in cui l’arte urbana e la socializzazione rivestono un importante ruolo di crescita culturale. Gli obiettivi che Ilaria si propone sono la valorizzazione di una produzione artistica che riflette le esigenze e il contesto socio-culturale della città di Palermo, e la creazione di un percorso parallelo critico-curatoriale con artisti suoi coetanei. Segnata da un’impostazione storica, è dedita alla pratica
dell’archivio analogico e digitale in quanto configurazione tangibile e accessibile di una ricerca basata sulla militanza, l’esperienza e la conservazione.
)( è un artist run space diretto da cinque artisti e una curatrice: Francesca Baglieri, RossellaPoidomani, Antonio La Ferlita, Alberto Orilia, Roberto Orlando e Ilaria Cascino.
La monoroom vuole essere sede simbolica dei linguaggi visivi che risponde alla necessità di porre un’interruzione dove il tempo e lo spazio si diluiscono.
)( non si identifica meramente col capovolgimento semantico dei segni ortografici scelti appositamente per la loro impronunciabilità – ma rivendica l’essenza di quell’intervallo vivido tra le due parentesi in cui l’opera d’arte cresce e si espande secondo le sue esigenze. Il fare artistico segue il proprio corso naturale di vita come le radici di un albero che affondano nel terreno, plasmando e consolidando la materia in nuove visioni.

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