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Nasce la Rete MEA, per incrementare sviluppo e attrattività del “brand” delle Terre di Aci

Lo scorso venerdì 1 marzo, nella splendida cappella del Palazzo Riggio di Aci Catena, è stato presentato un nuovo frutto del corposo lavoro del GAL Terre di Aci: si tratta della Rete MEA (acronimo di Mare, Etna, Arte), volta ad un incremento del turismo nei comuni coinvolti e non solo. Finanziata con i fondi PSR 2014/2020 sottomisura 19.2/16.3 del GAL Terre di Aci, la Rete di filiera per lo Sviluppo Turistico Mare Etna Arte, presieduta da Angelo Cameli, ha illustrato le sue prerogative di impegno: l’obiettivo è farne un decisivo strumento per far conoscere le potenzialità di sviluppo al servizio dei diversi stakeholders del territorio. E’ uno dei tanti frutti del lavoro realizzato tramite la progettazione a valere sui fondi PSR 2014/2020 sottomisura 19.2/16.3 per lo sviluppo della cooperazione, attivati dal Gruppo di Azione Locale Terre di Aci.

“Ormai noi sindaci lavoriamo in gran sinergia, senza pensare esclusivamente al nostro territorio di riferimento – ha premesso il Presidente del GAL Terre di Aci, sindaco di Acireale, Roberto Barbagallo, intervenuto come anche il sindaco di Valverde, Domenico Caggegi: – ogni progetto viene sviluppato tenendo conto del suo possibile legame agli altri territori. L’obiettivo ultimo è quello di presentarci al resto d’Italia e soprattutto all’estero come un territorio, sì ricco di diversità e ricchezze dal punto di vista turistico, culturale, architettonico, ma anche unito. Prendendo ad esempio il meraviglioso palazzo che ospita quest’incontro, il comune di Acireale dovrà promuovere le visite al Palazzo Riggio di Aci Catena. Viceversa, il comune di Aci Catena s’impegnerà a far arrivare i turisti nei luoghi d’interesse acesi. L’obiettivo della rete MEA è proprio questo: collegare al meglio le nostre città città al fine di incrementare il livello di turismo. In questo continuo scambio, capace di avvantaggiare tutte le parti coinvolte, l’aiuto del GAL è stato e sarà assolutamente fondamentale, proprio perché ci ha portato a ragionare in termini di collettività”.

Entrando più nello specifico, lo stesso Barbagallo ha svelato uno dei primi investimenti in ponte per il buon funzionamento della rete MEA: “Con i 500.000 euro residui dall’ultima programmazione del GAL, intendiamo unire questi punti anche fisicamente, attraverso un miglioramento dei servizi di mobilità. Acquisteremo pullman, biciclette e molti altri mezzi che possano facilitare il miglior funzionamento della rete. Si creerà così un percorso che, partendo da Acireale, toccherà tutti i punti d’interesse dei comuni del GAL e spero anche oltre. Magari Aci Castello, Aci Trezza che pur non facendone parte, rimangono comunque fisicamente e culturalmente vicini a noi.

Avremo dunque infine un progetto comune che darà l’opportunità di visitare tutto ciò che il nostro territorio mette a disposizione, inclusi tutti i beni ambientali: la Timpa, il parco di Casalotto e molto altro ancora. Un servizio che, ad oggi, è mancato, anche da parte degli enti privati.

Quante sono le aziende private che oggi prendono con mano il turista e lo portano a visitare un monumento? È questo ciò che il turista vuole, fare esperienza nel nostro territorio. A noi toccherà, quindi, cooperare anche con le piccole realtà sviluppatesi in questi anni affinché il turista non sia più solamente un visitatore di passaggio. Bensì, vi passi giornate intere, e possa godere di un’esperienza completa per capire cosa si fa e come si vive nel nostro territorio. Ad oggi, purtroppo, quando arriva da noi si sente disorientato, non sa cosa fare”.

“Il GAL sta iniziando a raccogliere i frutti di quanto presentato in questi anni di assiduo lavoro: continueremo ad affiancare le reti delle filiere turistiche e produttive per portare sviluppo al territorio. In proposito, abbiamo avuto finanziamenti per il progetto di cooperazione tra GAL della Sicilia intitolato ‘Discovery rural tourism’ – annuncia Anna Privitera, direttrice del Gal Terre di Aci: – ci consentirà di pagare il soggiorno di alcuni turisti nel nostro territorio che possano diffondere le peculiarità del nostro brand come Terre di Aci. Da Taormina fino a Trapani, come da fascia dei sette GAL interessati dal progetto, influencer, giornalisti, tour operators, ma anche semplici visitatori che verranno nei nostri territori saranno interpellati rispetto alle loro scelte e impressioni. Li intervisteremo, faranno parte di un vero e proprio processo di scoperta del territorio, affinché diventino nostri ambasciatori a loro volta nei loro paesi di provenienza. Ormai sappiamo come funziona con il passaparola: nessuno si reca in un posto senza prima aver letto le recensioni. Internet è già il mezzo principale per orientare la scelta turistica”.

La sindaca di Aci Catena, Margherita Ferro, ha introdotto l’evento raccontando alcuni passaggi storici del meraviglioso luogo ospitante l’incontro. “Le corone d’Italia sono passate da questo palazzo. Immaginatelo ricco di mobilia, di quadri, presentava anche dodici arazzi, donati da Luigi XV all’ambasciatore Luigi Riggio. Arazzi di cui sette adesso, in questo momento, fisicamente, adornano il Quirinale. Perché vi dico questo? Per dirvi quale grande storia racchiude questo palazzo, la cui vita è quella di una comunità. Ecco perché questa nostra amministrazione ha voluto riportare alla luce e aprire questo palazzo alla città. Affinché questa, ma anche tutti i comuni vicini, e non solo, possano riscoprire queste radici. Con l’aiuto della Regione Siciliana contiamo, a piccoli passi, di poter fare grandi cose. Occorre puntare su quello che è cultura, per renderla un brand, il know-how della nostra storia. Quindi turismo e, infine, una filiera attraverso la quale fare economia. Questo è il circuito a cui noi vogliamo tendere e a cui noi veramente abbiamo l’onore di dare inizio questa sera”.

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