“Ancora una volta il Governo regionale ed il suo presidente dimenticano gli agricoltori siciliani e la drammatica situazione che il comparto sta vivendo. Nella bozza del nuovo collegato alla Finanziaria che dovrebbe approdare all’Ars nel prossimo mese di marzo, a fronte degli ulteriori 100 milioni da destinare alle esigenze dei cittadini e degli Enti locali, non un centesimo è stato previsto per i ristori a sostegno dell’agricoltura e della zootecnia”.
A parlare è il deputato regionale trapanese Dario Safina che nei giorni scorsi era tornato sull’argomento proponendo al governo di stornare i 10 milioni previsti per le elezioni delle Province poi saltate, al settore agricolo.
“Sembra veramente assurdo – continua Safina – che Schifani e i suoi continuino ad ignorare una situazione di tale gravità senza muovere un dito. Eppure, di tavoli di crisi e incontri con i rappresentanti del mondo agricolo ne hanno fatti nei mesi scorsi, con tanto di comunicati stampa a margine. E’ il momento di smetterla con la propaganda fine a se stessa e dare una mano concreta ai lavoratori della terra e alle loro famiglie, ormai prossimi al collasso economico”.
“Intanto subito i ristori, stornando i 10 milioni destinati al ripristino delle Province – prosegue il deputato trapanese -. E poi si avvii un serio dialogo con il governo nazionale e con l’Europa per scrivere norme che possano consentire il rispetto delle nuove politiche economiche ambientali, all’interno di un sistema economico circolare che non pregiudichi il diritto dei nostri produttori agricoli di continuare a svolgere un lavoro che è fondamentale anche per la tutela del territorio e del paesaggio”.
“Ricordo a me stesso prima che ad altri, – conclude Safina – che la Sicilia è una regione che per il suo 70% del suo territorio rischia la desertificazione. E’ fondamentale dunque implementare le politiche di riuso dell’acqua favorendo investimenti da parte dei Comuni e degli Enti locali nel riciclo dell’acqua così che dopo la depurazione possa tornare ad essere utilizzata per le colture e per gli usi civili”.