Ancora una volta Librino è al centro della cronaca, ma in questo caso non si tratta di furti o atti vandalici nelle scuole o nelle chiese del rione, bensì di una maxi operazione antidroga al viale Nitta 12.
Apprendiamo, dagli organi di stampa, che gli immobili usati per il consumo e la vendita di sostanze stupefacenti non sono di proprietà dell’istituto autonomo case popolari (IACP), ma del comune di Catania e si tratta di edilizia residenziale popolare (ERP).
Un fatto abbastanza curioso, che evidenzia grosse criticità nella gestione dei dati necessari per determinare la titolarità di alcuni immobili.
Cosa succede al patrimonio?
L’ufficio casa ha contezza di ciò che accade in questi immobili?
Il comune di Catania, in questi ultimi 20 anni, ha mai effettuato controlli sugli alloggi assegnati in sesta circoscrizione?
Stessa sorte, purtroppo, spetta anche ai beni confiscati alla mafia che da anni rimangono abbandonati e vandalizzati, in alcuni casi occupati abusivamente.
“Queste e altre domande – dichiara il consigliere comunale M5s Graziano Bonaccorsi – metteremo nero su bianco con formale interrogazione, così da comprendere meglio la gestione del patrimonio immobiliare del comune di Catania”.
“Contestualmente – aggiunge la consigliera Gianina Ciancio – porteremo nella commissione che presiedo la modifica di alcuni regolamenti, come quello sulle assegnazioni degli immobili ERP. Al nuovo regolamento sui beni confiscati stiamo già lavorando. Dopo un ciclo di audizioni con associazioni di settore, quasi concluso, contiamo di portarlo in aula in breve tempo”.