venerdì, Novembre 22, 2024
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IV Sicilia, Micari: calpestato il diritto allo studio

Niente borse di studio e la maggioranza regionale litiga per le poltrone.

 La fame di poltrone è insaziabile!

Insieme alla spartizione delle posizioni di direttore generale delle aziende sanitarie ed ospedaliere, le forze politiche della maggioranza regionale hanno iniziato a litigare anche sulle quattroPresidenze degli Enti Regionali per il Diritto allo Studio (ERSU). Addirittura, dividendosi in due fazioni anche all’interno dello stesso partito (la Lega), che, ironia della sorte, esprime l’Assessore regionale alla Formazione.

Tutto questo mentre da domani gli ERSU resteranno senza guida. E mentre il medesimo Assessore, l’onorevole Turano, ammette candidamente che le risorse per garantire la copertura delle borse di studio per tutti gli studenti bisognosi e meritevoli che ne hanno diritto non ci sono: a Palermo solo il 47% degli studenti idonei sono risultati assegnatari di borsa di studio. 

Invece di ipotizzare futuribili ed immaginari utilizzi di risorse comunitarie, tra cui i fondi POC, perché l’Assessore ed il Governo regionale non hanno pensato al Diritto allo Studio nella fase di preparazione e di approvazione della Legge Finanziaria regionale? Anziché destinare una quarantina di milioni alle esigenze territoriali (fiere, sagre, improbabili accademie, manifestazioni e così via…) dei diversi deputati (di maggioranza e di opposizione), perché non hanno destinato le risorse necessarie al Diritto allo Studio?

I Consigli di Amministrazione degli ERSU, a parte il Presidente di nomina regionale, sono composti da un Docente dell’Ateneo e da tre rappresentanti degli Studenti. Facciano sentire la loro voce. Manifestino in tutti i modi possibili e leciti. Si dimettano per protesta, se necessario.

Che sia tornata in auge la triste figura dello studente idoneo non assegnatario, cioè in possesso dei requisiti, ma al quale la borsa non può essere assegnata per carenza di fondi è inaccettabile.Calpestare il Diritto allo Studio in Sicilia è gravissimo: significa negare il futuro a tanti nostri giovani meritevoli, ma, di conseguenza, anche alla nostra Terra.

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