venerdì, Novembre 22, 2024
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Ance Sicilia: L’Ars approvi la Manovra entro fine anno

Cutrone: “Nel 2023 costruite le basi per una prospettiva di ripresa nel 
2024
L’Ars non ostacoli questo percorso e approvi la Manovra entro fine anno”

“Nel 2023 si sono costruite le basi affinché 
nel 2024 possa avviarsi anche in Sicilia la tanto attesa ripresa 
economica, a partire dal settore delle costruzioni, voce fondamentale 
del Pil dell’Isola. In più, il governo regionale ha assunto l’impegno, 
mantenendolo, di predisporre in tempo i documenti contabili al fine di 
garantire finalmente la puntualità dei pagamenti alle imprese, mentre 
giace all’Ars il provvedimento che consentirebbe alle Partecipate della 
Regione di acquistare i crediti fiscali dei bonus edilizi”.
Lo dice Santo Cutrone, presidente di Ance Sicilia, che aggiunge: “Nuovi 
investimenti pubblici, sblocco dei crediti fiscali e pagamenti puntuali 
sono tre condizioni derivanti dalla Manovra finanziaria della Regione e 
dal citato provvedimento sui bonus, necessarie per rimettere in pista le 
imprese edili siciliane, soffocate da una crisi senza precedenti e dalla 
stretta creditizia. In questo momento, dunque, l’Ars ha in mano l’enorme 
responsabilità della sopravvivenza e del rilancio di questo comparto”.
“Sarebbe un atto di gravissima irresponsabilità – evidenzia Cutrone – se 
forze politiche o singoli deputati, che dichiarano di agire 
nell’interesse dei siciliani, si mettessero di traverso e impedissero 
l’approvazione della Manovra entro la fine dell’anno, costringendo il 
governo all’esercizio provvisorio e ai relativi limiti di cassa e di 
azione amministrativa. Sarebbe anche una gravissima vergogna per tutta 
la Sicilia, agli occhi del governo nazionale, dell’intero Paese e 
dell’Unione europea che ci guardano per come utilizziamo le ingenti 
risorse che ci sono state assegnate”.
“L’Ance Sicilia – conclude Cutrone – lancia un fortissimo richiamo a 
tutte le forze politiche dell’Ars affinché riconoscano il senso di 
appartenenza al popolo che le ha legittimate col voto, rinunciando a 
pratiche del passato che oggi non sono più né tollerabili né ammissibili 
di fronte ad un’Europa che chiede alla Sicilia di essere finalmente 
seria e ad un elettorato sempre più deluso da certi modelli di politica 
egoista e autoreferenziale che ancora resistono all’evoluzione dei tempi 
e della società”.

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