giovedì, Novembre 21, 2024
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Si conclude stasera il “Taormina Food Expo”

Pesce stocco + Pignolata, pasta La Norma + minne di Sant’Agata, pasta con le sarde + cannolo, Macco con le Fave + Agnello pasquale di Favara, Maccheroncello con il pesto nisseno + torrone nisseno e Cuscusu trapanese + cassatelle. rispettivamente un piatto dolce e salato di Messina, Catania, Palermo, Agrigento, Trapani e Caltanissetta. “Taormina Food Expo” è scattata dal 23 novembre al Porta Catania Parking di Taormina, rispecchiando i primi sei capoluoghi di provincia siciliani che si sono raccontati attraverso il cibo e il vino con queste dodici portate tipiche e funzionali ad una futura certificazione in sede di Comunità Europea come Specialità Tradizionale Garantita o STG e preparate in alcuni momenti di spettacolo culinario. Questa iniziativa ha una linea conduttrice anche con le altre cinque città della Siclia che sono protagoniste di un terzo della rassegna sintetizzata fino al 25 novembre, dedicata all’Agroalimentare d’eccellenza e ideata e promossa dalla CNA (Confederazione Nazionale Artigianato e della Piccola – Media Impresa) Sicilia, in sintonia con la Cna nazionalee l’Unione Regionale Cuochi Siciliani. La Perla dello Jonio diventa così bacino di slancio dei prodotti peculiari di ogni comunità mediante una fiera espositiva per sessanta aziende di settore agroalimentare che esprimono già i marchi riconosciuti di qualità (Igp, Dop e Pat) ma anche il confronto con i buyers che sono arrivati da una vasta gamma di Paesi (Stati Uniti. Canada, Cina, Giappone, Polonia, Regno Unito, Slovenia, Ungheria), oltre ad un pool maltese della “Marta food agency” con cui il percorso della Confederazione è stato rinvigorito. Gli incontri B2B sono il must coperto dalla Cna nazionale e Sicilia e sono stati allestiti fino alla terza giornata di lavori per fornire l’immensa opportunità agli imprenditori di crescere e di esportare i propri frutti delle coltivazioni all’Estero. L’organizzazione è stata affidata al delegato regionale della Cna Agroalimentare Tindaro Germanelli in squadra con il Segretario regionale della CNA Sicilia Piero Giglione.L’evento ha ottenuto il contributo della Regione Siciliana e in particolare dell’Assessorato all’Agricoltura e il patrocinio degli assessorati alle Attività Produttive e al Turismo, della Città Metropolitana di Messina, del Comune di Taormina, della Camera di Commercio di Messina, dell’Associazione “Agriforum” presieduta da Antonio Pivetti e dell’Unione Regionale Cuochi Siciliani presieduta da Rosario Seidita.Per l’inaugurazione della Kermesse, a fare le veci del sindaco del comune taorminese Cateno De Luca sono stati il vicesindaco Giuseppe Sterrantino, l’assessore al turismo Jonathan Sferra e l’assessore allo sport Mario Quattrocchi, insieme ad altri consiglieri municipali. Per la Cna nazionale e regionale, tutti i componenti presenti: il segretario generale della Cna Otello Gregorini, il vicepresidente nazionale Giuseppe Cascone, i dirigenti nazionali della Cna Agroalimentare Gabriele Rotini e Valeria Baranelloe il delegato regionale Cna Agroalimentare Germanelli, il Presidente e il Segretario di Cna Sicilia rispettivamente Nello Battiato e Giglione, tutti i Segretari e Presidenti Territoriali e Regionali della Confederazione.Per quel riguarda la prima fase della manifestazione abbiamo racchiuso le prime chicche: tre slot di Cooking Show, formate da due chef a testa, hanno creato tanta partecipazione e attenzione verso i piatti costitutivi. Le ricette autoctone dei piatti saranno poi immesse in un disciplinare che servirà per la proposta di accreditamento della singola vivanda prima al Governo siciliano, poi al Ministero competente e poi all’Unione Europea. Il primo giorno è stato preparato il pesce stocco alla ghiotta dagli chef Paolo Romeo e Carlotta Andreacchio –rispettivamente presidente e vicepresidente Associazione Provinciale Cuochi Messina. La pietanza al “sugo corposo e speziato” è stata abbinata al Nero d’Avola delle Cantine Amato linea Vibrazioni. Chef Andreacchio ha spiegato anche come si realizza la pignolata, dolce messinese fatto da una metà al cioccolato nero e una al limone. A seguire Catania ha schierato la vicepresidente dell’Associazione Regionale CuochiCatania Alessandra Ragusa con il sous chef Gianluca Ragusa e Patrizia Citta, Barbara Furnari e Rita Celano per cucinare la pasta La Norma e come dolce in degustazione le minne di Sant’Agata che sono simili a delle mini cassate. Il vino accostato al salato qui è stato l’Etna rosso della Cantina Cantoneri di Rosa Ciancitto. Per il secondo giorno, è stata la volta di Palermo con la Pasta con le Sarde, elaborata dallo chef Mario Puccio, presidente Associazione Provinciale Cuochi Palermo, accompagnato dal vicepresidente Fabio Armanno e dal segretario dell’Associazione Maria Carmela Catalano. Chef Armanno ha illustrato il dolce tipico palermitano – sua maestà il Cannolo con la cialda più scura e più piccola di quello più comune. Al salato è stato associato il Grillo di Siquelia. Per la città di Agrigento è arrivato il Macco con le fave con la preparazione dello chef territoriale Giovanni Russo Fiorinodell’Associazione Provinciale Cuochi Agrigento con il suo gruppo composto dal presidente Giovanni Chianetta, dal pastry chef Salvatore Argento, Alessandro Lauretta, Bernardo Pupello e Antonino Segreto. In abbinamento qui il Catarratto delle Cantine Virone. Chef Argento si è soffermato sull’Agnello Pasquale di Favara che è stato una goduria per gli occhi e per il palato. A supportare Agrigento l’assessore alle politiche sociali Marco Vullo e il segretario territoriale Cna Claudio Spoto. Per il 25 novembre Trapaniha vantato il famoso Cuscusu trapanese (a base di pesce povero) con il vicepresidente dell’Associazione Cuochi di Trapani Giovanni Giammanco e i suoi compagni di brigata Davide Catalano, Ignazio Savona, Pietro Mineo, Dario Di Pasquale e SaIvatore Adragna. In questo caso il piatto si è sposato bene con il Catarratto di Cantine Ferreri&Bianco, vincitore di diversi riconoscimenti. Il dolce proposto per questa località non poteva che essere la cassatella a base di ricotta con gocce di cioccolato. A completare il giro dei primi tre appuntamenti è Caltanissetta raffigurata dal Maccheroncello con il pesto nisseno e dallo chef Samuele Palumbo dell’Associazione Cuochi di Caltanissetta, dal presidente Salvatore Agnello e Gabriele Leprini. Vino adeguato a questo primo è il Grillo di Terre Sikane di Francesco Sciacchitano del territorio di Butera. Il dolce in degustazione: il Torrone nisseno che è già presidio Slow Food. Le performance enogastronomiche sono state condotte dalla giornalista Marcella Ruggeri. A decantare l’area geografica con questi fantastici prodotti sono stati rispettivamente il segretario territoriale Cna Trapani Francesco Cicala e di Caltanissetta Pasquale Gallina.

• -Per domenica 26 novembre la città di Enna porterà il piatto tipico: Frascatula di Enna, una specie di polenta con i broccoli, eseguita dal presidente dell’Associazione Provinciale Cuochi Enna Giuseppe Rinallo. Poi “Il Bersagliere di Centuripe” ed un’altra sorpresa. Ragusaci proporrà Costatina di maiale ripiena alla Chiaramontana targata dallo chef Claudio Rutadell’Associazione Provinciale Cuochi Iblei. Mentre il dolce in degustazione sarà: Mpanatigghi modicani. Infine, Siracusa sfoggerà un secondo di pesce – lo Sgombro in foglia di fico con il presidente dell’Associazione Provinciale Cuochi Aretusei SebyZimmitti. Per chiudere ci sarà la Granita al limone.

Per i convegni tematici dei primi due giorni accolti da Palazzo dei Duchi di Santo Stefano, si è discusso con le istituzioni e la Cna Nazionale e Sicilia. Ad aprire questa fetta di riflessioni è stato il tema “La filiera agroalimentare Sicilia: potenzialità e sviluppo delle produzioni a marchio IG”, dove il sindaco della Città metropolitana Federico Basile ha dichiarato che per amplificare il turismo ci si può strutturare in rete, per esempio con i 108 comuni della provincia e magari lanciare una “Messina Food Expo” con la Cna. Il vicesindaco di Taormina si è mantenuto sulla stessa lunghezza d’onda di Basile sul fronte di attivare un intreccio fra le località turistiche e destagionalizzare. Il presidente di Cna Sicilia Battiato ha aggiunto che sul cibo si deve puntare con delle linee programmatiche. Germanelli ha sensibilizzato sull’esistenza dei 67 marchi già certificati in Italia e sugli oltre 270 prodotti agroalimentari tradizionali: “Non basta organizzare fiere sull’enogastronomia, urgeimplementare il prodotto e lasciare il suo ricordo al turista che poi tornerà a cercarlo”. Il direttore del Consorzio di tutela del Cioccolato di Modica Igp Nino Scivoletto ha precisato che la salvaguardia di questa prelibatezza ha indotto ad un aumento di produzione da 450mila barrette a 15 milioni. La responsabile Corporate Business Management Sicilia Unicredit Anna Maria Sferrazza ha sottolineato l’ottimo strumento del contratto di filiera con cui la banca possiede un duplice ruolo. Baranello e Rotini dell’Agroalimentare nazionale hanno posto l’accento sui punti di forza che muovono il motore turismo. Maria Rosaria Napoletano di Ismea ha esaminato come l’export abbia fatto il boom con l’uva da tavola, la Sicilia è sesta nei riconoscimenti totali e seconda sul cibo. Il presidente della Camera di Commercio Ivo Blandina ha ricordato che le politiche agroalimentari vanno integrate ad una società che funzioni e parta dalle infrastrutture fino ai posti di lavoro,senza far fuggire i giovani. Il segretario generale Gregorini ha concluso ragionando sul mettere a sistema tutto quello che è emerso dalle voci del convegno utilizzando le statistiche.                                                                                                          

Tra i partners di valore, Cna Sicilia Servizi, i Consorzi Caece Cipae, Electrolux ed i quattro Consorzi di Tutela del Cioccolato di Modica Dop, dell’Arancia di Ribera Dop, del Pistacchio di Raffadali Dop e del Salame Sant’Angelo. 

L’associazione “Agriforum”, fondata da Antonio Pivetti, Manuela Marullo e Dario Genovese, ha sciorinato venerdì 24 il tema “La comunicazione di sostenibilità ed il mercato: prospettive ed opportunità per le aziende di trasformazione del comparto agroalimentare”. Il presidente dell’Ordine degli Agronomi e Forestali di Messina Salvatore Messina ha argomentato sul sostegno delle aziende agricole e del territorio con un piano triennale. Gli strumenti della finanza tra sostenibilità e innovazione sono stati illustrati dal Direttore Area Agribusiness Sicilia Intesa Sanpaolo Francesco Davide Brandara. Apprezzato il focus sucertificazioni volontarie nel settore agroalimentare avvalorando sostenibilità e sicurezza per il mercato italiano e internazionale con l’Area Manager Sud Ovest Italia Certiquality Vincenzo Borrelli. A parlare di “Start up Agritek24: sistema gestionale per la sostenibilità ambientale ed economica nelle aziende agricole” è stato Gaetano Siragusa – agronomo e fondatore di Agritek24. “L’export sostenibile: una strategia vincente” è stato spiegato dal Digital export manager Nino Zizzo. Le chance per il Made in Italy con una proiezione mondiale sono state calcolate dal Responsabile Ufficio Promozione e Mercato Internazionale CNA, Antonio Franceschini. Il consulente aziendale Agriforum Giuseppe Mizio ha esposto il tema “Agrifood data driven: il valore dei dati per produttività e sostenibilità” per l’esigenza di avere dati che saranno processati dall’azienda estraendo la transizione verso modelli di business più sostenibili. Scongiurare la burocrazia e la politica frenante per molti imprenditori. 

Il presidente della Fondazione Academy Its Emporium del Golfo Enzo Munna ha inquadrato il tema dell’Istruzione superiore per innovare la tradizione attraverso la formazione post diploma e sinergie con i partners del territorio come la CNA di Trapani. La sua è una realtà presente con i corsi a Alcamo, Giarre, Santa Margherita del Belice e ha aperto anche un corso sul vino che riguarda tutta la Sicilia. 

L’esperto Giovanni Barbieri – European project coordinator, LAND ha descritto “Land, mettiamo radici nel futuro” e ha un’impresa sociale dopo aver lavorato in Svezia e a Londra. Nasce da due organizzazioni che hanno più 25 anni di lavoro sulle spalle (Cesie e Centro per lo Sviluppo Creativo Danilo Dolci). Importanti i percorsi di comunità educante. Un esempio: una superficie di sette ettari a Terrasini con agrivoltaico per un’agricoltura sostenibile 2.0 legata a sistemi tecnologici e per un’energia sempre più green. 

Giulia Tarantino – Coordinatrice del Dipartimento di Cooperazione internazionale, Cesie ha garantito il racconto di “Storie di empowerment e imprenditoria sostenibile: l’esperienza InnovAgroWoMed”. Educazione e formazione con un progetto euromediterraneo dedicato alle donne che hanno intrapreso la carriera Agroalimentare con percorsi professionalizzanti (l’avvio di tre start up “AgroMini” che si occupa di pratiche di rigenerazione per l’agricoltura, un Bike Camping nella Valle d’Agrò Messina e “Nivura” per la promozione dell’Ape Nera, in tutto coinvolte 35 donne tra i 18 e 45 anni). Il presidente di Agriforum Antonio Pivetti ha terminato: “Abbiamo creato una trasversalità interessando anche le società per avere competenze specialistiche. Occorre dialogare sulle esigenze dell’imprenditore per analizzare i modelli di crescita. La normativa non va sempre incontro a questo mondo”.

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