È tornata nel trapanese, dopo il successo dello scorso anno, l’attesissima seconda edizione del Raduno Equestre alla scoperta del Parco Archeologico di Segesta, dei boschi e dei luoghi storici della provincia di Trapani. Un evento organizzato dall’Associazione Nuovo Gruppo Equestre Monterice.
Organizzazione impeccabile e ben oltre 50 i cavalli protagonisti: “Un weekend trascorso in mezzo alle campagne in sella ai cavalli, racconti storici e culturali, pranzi all’insegna dei prodotti tipici locali e la sera con musica, balli e tanta simpatia” – queste le parole di alcuni partecipanti.
“Il turismo equestre in Sicilia è cresciuto in modo notevole negli ultimi 10 anni, con oltre ottocento iscritti e centinaia di eventi equestri annuali in tutta la regione. Questo settore offre un modo affascinante per esplorare le terre in sella a questi amici equini. Questo tipo di “equiturismo” si trasforma in un’esperienza di “ecoturismo”, contribuendo a ristabilire un legame più stretto tra l’uomo e la natura. Il gruppo ha potuto vivere i paesaggi unici del territorio trapanese, scoprendo luoghi e storie affascinanti” – così dichiara Nino Culcasi, presidente dell’Associazione Nuovo Gruppo Equestre Monterice.
Le escursioni hanno offerto ai partecipanti la possibilità di scoprire il Monte Inici, il Parco Archeologico di Segesta, il Pianto Romano, il Bosco Baronia in compagnia di esperti conoscitori come il Dott. Vito Santoro, oltre a godere della cucina locale e genuina insieme allo chef Pino Maggiore, rendendo il turismo equestre un’opzione apprezzata dai visitatori che desiderano esplorare paesaggi spettacolari e autentici in Sicilia. In questa avventura, le razze che hanno partecipato erano abituate a percorrere terreni impervi. I cavalli sembravano riflettere la personalità dei cavalieri, in grado di leggere e adattarsi alle caratteristiche di ognuno.
Nel link immagini televisive dell’evento e interviste a Nino Culcasi, presidente dell’Associazione Nuovo Gruppo Equestre Monterice, Vito Santoro, esperto conoscitore del territorio che ha raccontato i luoghi culturali e storici toccati dal raduno, Pino Maggiore, chef che ha preparato piatti della cucina locale.