sabato, Novembre 23, 2024
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Nuove imprese: nel terzo trimestre Sud e Sicilia trainano la crescita dell’Italia

Pace: “Forte incremento delle attività innovative e dell’edilizia, 
calano agricoltura, commercio e turismo”.
Vaccaro: “Tutte le province contribuiscono alla crescita, tranne Enna”.
In settimana la piattaforma per avviare un’attività e incontri B2b con 
20 buyer

Anche se in tono minore rispetto alla media 
degli ultimi dieci anni, in Italia sono nate più attività economiche nel 
terzo trimestre di quest’anno, soprattutto grazie al traino di Sud e 
Sicilia, dove maggiore è il numero di nuove imprese aperte fra luglio e 
settembre, mentre si attenua l’apporto fornito tradizionalmente dalla 
ricca area del Nord-Est.
Infatti, secondo le elaborazioni dell’Osservatorio economico di 
Unioncamere Sicilia su dati Infocamere, nel Paese le nuove iscrizioni 
presso i registri delle Camere di commercio sono state 59.236, con il 
maggiore contributo che arriva dal Mezzogiorno (18.295, di cui ben 3.944 
partite Iva hanno sede in Sicilia, seconda solo alla Campania). Le altre 
aree danno un minore impulso: Nord-Ovest 16.579, Centro 12.870, 
Nord-Est, come detto, in calo a 11.492.
Il saldo fra iscrizioni e cessazioni è positivo ovunque: 15.407 aziende 
in Italia, di cui 4.483 al Sud e 727 in Sicilia; seguono a ruota il 
Nord-Ovest con 4.099, il Centro con 3.872 e il Nord-Est con 2.953.
L’analisi dimostra come l’Italia continui a crescere più del resto 
d’Europa e che – anche grazie al ritrovato clima di fiducia delle 
imprese nonostante lo scenario geopolitico assai incerto – nel 
Mezzogiorno e in Sicilia si siano create condizioni più favorevoli per 
avviare un’attività.
“Complici – osserva Pino Pace, presidente di Unioncamere Sicilia – gli 
investimenti del ‘Pnrr’ e le politiche di sviluppo messe in campo dai 
governi nazionale e regionale. Infatti, si evidenzia un forte aumento 
delle nuove attività innovative (1.560) e delle costruzioni (57), mentre 
perdono posizioni i settori tradizionali, come l’agricoltura (-153), il 
manifatturiero (-102), il commercio (-510) e il turismo (-111). Ciò 
conferma che la strada intrapresa da Unioncamere Sicilia a sostegno 
dell’innovazione delle imprese è quella adeguata alle nuove esigenze del 
mercato”.
Il tessuto economico siciliano, con un tasso di crescita del numero di 
imprese dello 0,15% nel terzo trimestre, di poco inferiore (-0,02%) allo 
stesso periodo dell’anno scorso, si rivela resiliente alle crisi, 
all’inflazione, al caro mutui e all’aumento dei costi delle materie 
prime e dell’energia.
In dettaglio, “la voglia di fare impresa – analizza Santa Vaccaro, 
segretario generale di Unioncamere Sicilia – è diffusa in tutte le 
province, con l’unica eccezione di Enna che ha un saldo negativo di 19 
imprese, ma questa anomalia potrebbe anche essere solo frutto di 
un’operazione di ‘pulizia’ dei registri da partite obsolete. Infatti, i 
saldi sono più che positivi a Palermo (+226, tasso di crescita dello 
0,22%) e Catania (+195, pari a 0,18%), mentre si registra l’exploit di 
Ragusa (+126, con tasso di crescita dello 0,33%, superiore alla media 
nazionale che è dello 0,26%), quindi Siracusa (+93), Caltanissetta 
(+37), Agrigento (+36), Messina (+29) e Trapani (+4)”.
Unioncamere Sicilia intende spingere questo “vento favorevole” e già 
questa settimana mette in campo due importanti strumenti per sostenere 
lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, con ricadute 
importanti sull’occupazione dei giovani: dopodomani, mercoledì 25 
ottobre, Unioncamere Sicilia presenterà con la Camera di commercio di 
Palermo ed Enna la nuova Piattaforma “Servizio nuove imprese” assieme 
allo sportello dedicato a chi voglia avviare una nuova attività; e 
giovedì prossimo, 26 ottobre, sempre a Palermo, con Sicindustria/Een, si 
svolgeranno gli incontri B2b fra 84 aziende siciliane che si sono 
iscritte ad oggi e 18 buyer del settore agroalimentare provenienti da 
Cina, Francia, Irlanda, Lituania, Paesi Bassi, Polonia, Svezia, 
Svizzera, Stati Uniti e Vietnam.

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