Da giorni, tutte le notti, a Marsala, lo sport preferito di una banda di ignoti è quello di rompere i vetri delle auto parcheggiate. Non a scopo di furto, né sembra esserci, un movente personale dietro questi atti vandalici che movimentano le notti lilibetane. I rompitori di cristalli agiscono “a caso”, senza scegliere le auto che, pare, siano di tutte le marche e di tutte le forge, senza predilezione alcuna per un modello particolare. Agiscono in tutte le strade e dalle auto non portano via nulla. I rompi vetro agiscono solo per il gusto di rompere qualcosa, per distruggere. Forse per noia, per rancore, per pulsione distruttiva. I cristalli in frantumi si sparpagliano sui sedili dell’auto, per terra, ovunque, e i proprietari, una volta fatta l’amara scoperta, denunciano alla polizia e ai carabinieri l’incomprensibile gesto. Marsala sta attraversando un periodo di grandi tensioni. Vandalismo e bullismo imperversano in città e occorrerebbe una presa di coscienza da parte di tutti. A cominciare dai genitori, dagli insegnati, dagli amministratori e dalle forze dell’ordine. Forse non servono le pene restrittive, quanto la rieducazione, o meglio, l’educazione sociale e sentimentale per vivere in una comunità