“Ancora una volta è evidente l’impegno del Sindaco Lagalla per risolvere le criticità dell’azienda, restano comunque irrisolte le problematiche economico-finanziarie della società, già palesate negli incontri precedenti, nonostante i crediti milionari vantati nei confronti del Comune. Gli impegni assunti per trasferire risorse economiche e mettere in sicurezza l’azienda ancora oggi hanno il sapore di mere dichiarazioni, rivolgiamo un appello al Consiglio Comunale, che già dalla votazione di domani si cambi rotta e che gli atti approvati non subiscano poi impreviste frenate”. Cosi i sindacati di Rap, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel-Cisal dopo l’incontro di stamani con il sindaco Roberto Lagalla, l’assessore all’Ambiente Andrea Mineo e il Capo di Gabinetto del Comune Sergio Pollicita. “Domani tra l’altro è prevista la scadenza degli accordi sindacali attraverso i quali, ormai da anni, si obbligano i lavoratori a prestare un doppio turno di servizio infrasettimanale e almeno due turni di servizio domenicale al mese. Come rappresentanti dei lavoratori abbiamo la consapevolezza che, al netto della strutturale carenza di mezzi causa principale di un servizio inefficiente, qualora non si rinnovassero gli accordi di secondo livello l’intera città molto probabilmente si trasformerebbe in una discarica. E questa consapevolezza è certamente nota anche ai vertici comunali e aziendali così come ricertificato nel corso dell’ incontro di oggi, ma ci chiediamo, se il Sindaco mostra volontà e impegno a risolvere le criticità dell’azienda, molte delle quali legate al mancato trasferimento di risorse dovute dal Comune, chi rema contro?”. I sindacati aggiungono “domani è previsto l’incontro sindacale con l’azienda, scioglieremo la riserva sulla eventuale prosecuzione degli accordi, resta l’amara riflessione che, su un tema così delicato per l’intera città si continuano a registrare posizioni ondivaghe nell’Amministrazione Comunale”. E lanciano la provocazione: “le dichiarazioni della politica sembrano chiare, nel frattempo però sono trascorsi infruttuosamente alcuni mesi, forse la suggestione di qualcuno di privatizzare un servizio non efficiente dovrebbe riguardare anche la macchina comunale? I fatti dicono che Rap e Comune non hanno ancora approvato il bilancio 2022, vicenda legata ai pareri dei collegi di revisione e sindacale della società che, prima di relazionare positivamente, attendono impegni concreti del Comune a suggellare la continuità aziendale”. Per Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel-Cisal, “il previsionale 2023 della società indica già una perdita di 3,8 milioni. Come abbiamo più volte ribadito, se il Comune non avesse ridotto il Pef Tari 2023 oggi quella perdita non ci sarebbe. Tutto ciò sta determinando la mancata presentazione del nuovo Piano industriale e il blocco delle assunzioni. Quindi, niente mezzi, niente assunzioni e un servizio in difficoltà”. I sindacati di Rap dunque riepilogano: i crediti vantati dall’azienda nei confronti del Socio Unico sono 21 milioni di euro per la transazione con la curatela fallimentare Amia, 8,4 milioni per la conciliazione del 2016, 7,5 milioni il residuo degli extra costi 2021/2022. “Evitiamo di tirare in causa 5/6 milioni di fatture non ancora pagate per servizi vari. Evidenziamo invece l’esigenza di mettere in campo urgentemente quanto annunciato al tavolo sindacale anche nel corso dei precedenti incontri, e approvare dunque progetti specifici per non consentire l’erosione totale del capitale sociale dell’azienda. Più precisamente, 1 milione della Regione per l’incendio di Bellolampo, 2 milioni dal Comune di Palermo per progetto decoro, 2 milioni dal Comune per investimenti, 3,2 milioni dal Comune/ Regione per i ritardi nella consegna della VII vasca”. I sindacati di Rap concludono “siamo stretti in una morsa, da un lato per evitare che la città diventi una discarica a cielo aperto e per sopperire all’assenza di mezzi e personale dobbiamo sottoscrivere specifici accordi sindacali. Dall’altro, questi accordi causano costi aggiuntivi per l’azienda in una fase in cui bisognerebbe ridurli. La nostra posizione è chiara, non si può sopperire con 50 milioni di crediti e siamo pronti a mettere in campo tutte le iniziative sindacali a tutela dei lavoratori”.