Venti professionisti (15 psicologi, un chimico farmaceutico, un ingegnere informatico e due giornalisti), dal 1 gennaio 2018 non hanno avuto rinnovato il contratto di lavoro, presso il Centro Regionale Trapianti della Sicilia, che ha sede presso l’azienda ospedaliera “Civico” di Palermo. Il CRT è coordinato dalla dottoressa Bruna Piazza. Questi professionisti precari che hanno un contratto di lavoro co.co.pro, avevano diritto ad una ulteriore proroga fino al 31 dicembre 2018, ma la dottoressa Piazza avrebbe deciso di non prorogarli. I 20 professionisti precari hanno inviato al coordinatore regionale un atto di diffida lo scorso 13 febbraio. La dottoressa Piazza, attraverso organi di stampa, ha ribadito le difficoltà di procedere con la proroga/rinnovo dei contratti di lavoro adducendo come motivazione sia la complessità di applicazione della normativa di riferimento sia il divieto di firmare qualunque atto che li riguardasse imposto dall’assessorato regionale alla Salute e da parte dell’azienda ospedaliera Arnas Civico. Ai venti professionisti, di fatto, erano state rivolte, dalla stessa dottoressa Piazza, nel corso di alcune riunioni, rassicurazioni verbali che però non sono state mantenute. I venti lavoratori “a rischio” saranno ascoltati il prossimo 7 marzo 2018 in Commissione Sanità all’Ars. É previsto un tavolo tecnico con l’assessorato alla Salute per affrontare la vicenda. Il coordinatore del CRT ha detto: «Abbiamo ricevuto una nota dall’assessorato della Salute che convocherà una riunione per dirimere le criticità che sono emerse in questo ultimo periodo. Non essendo io la figura giuridica per decidere la loro sorte. Credo che questi collaboratori abbiano un progresso che possa essere a loro vantaggio. C‘è certamente un’esperienza pluriennale delle professionalità formate che dovranno essere investite nel settore con quale modalità non posso essere io a dirlo. Questo è compito degli organi competenti». I 20 lavoratori co.co.pro. dichiarano: «Auspichiamo una soluzione immediata da parte dell’assessore Razza e del governo regionale non solo nel nostro interesse legittimo, ma anche per il miglior funzionamento del centro regionale trapianti,struttura importante per migliaia di persone che nel trapianto trovano l’unica soluzione al loro problema di salute».