Ho il diritto a vivere proprio come lo aveva Marisa.
Ho il diritto di godere dei risultati ottenuti dai miei sacrifici, dai miei studi, dal mio lavoro e dalla mia famiglia proprio come lo aveva Marisa.
Ho il diritto a lasciare chi non amo più, a rifarmi una vita, se è necessario, se lo ritengo opportuno per me stessa, proprio come tutte le donne, come Marisa, ma sopratutto come tutti gli uomini.
Ho il diritto a dire “no” senza che questo abbia delle conseguenze.
Le conseguenze le scelgo io, le avrebbe dovuto scegliere Marisa.
Ci batteremo affinché gli essere umani siano liberi di scegliere e vivere senza dover morire.
Ogni parola è superflua, quasi banale, perché ciò che deve, primariamente, cambiare è la cultura e l’educazione sia essa sociale, sia essa sessuale. Non dobbiamo neppure aver paura a parlare di educazione alla sanità mentale.
Nonostante ciò, sarà nostra cura, attraverso Spazio Donna e le istituzioni competenti, avvicinarci a delle soluzioni che possano contrastare e prevenire ogni, arbitrario, gesto estremo neri confronti delle donne, quelle donne libere e vere, come lo era Marisa.