Opera, grande successo di pubblico per la terza edizione del festival che ha registrato oltre quattromila presenze tra l’anfiteatro di pietra, le vigne e i boschi di Milo Un’occasione di promozione per il piccolo borgo etneo che ha registrato grande interesse del pubblico durante i quattro giorni della maratona musicale immersa nella natura vulcanica. Tanti anche gli interventi di riqualificazione energetica ed urbana: arredi esterni in legno di castagno, pannelli solari per la biblioteca comunale e colonnine di ricarica per i mezzi elettrici sono alcuni degli interventi pensati per la comunità abitante e realizzati grazie al sostegno di Plenitude e K-Way |
Grande successo per Opera Festival che si è concluso registrando oltre quattromila presenze a Milo, il piccolo borgo etneo che ospita la maratona di musica elettronica immersa nella natura vulcanica. Giunto alla sua terza edizione il festival esperienziale si conferma un’occasione di sviluppo e promozione per un intero territorio e un’opportunità di crescita per la comunità abitante, grazie anche al supporto di Plenitude. Il progetto di riqualificazione energetica e urbana realizzato con il contributo di Plenitude, la Società Benefit di Eni. Opera fa parte infatti del programma di eventi musicali in Italia e in Europa sostenuti quest’anno dall’azienda, che si è posta l’obiettivo di accompagnare musica e divertimento con soluzioni che contribuiscano a rendere queste esperienze più sostenibili e con un minor impatto sull’ambiente. A cominciare dall’impianto fotovoltaico installato sulla struttura della biblioteca comunale di Milo, che contribuirà ad alimentare l’edificio con energia prodotta da fonte rinnovabile. L’intervento di Plenitude si inserisce all’interno di un più ampio progetto di riqualificazione della struttura, che diventerà un vero e proprio Hub Creativo, e i cui spazi verranno destinati ad aree di co-working e progettazione per la comunità di Milo, stimolando l’imprenditorialità locale al fine di generare nuovi posti di lavoro e benefici diffusi. Un’opera di riqualificazione, energetica e del territorio, che Plenitude ha supportato anche grazie all’installazione diffusa, nell’area cittadina, di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici, e fornendo generatori solari per alimentare alcuni eventi specifici all’interno dell’Opera Festival, come il concerto di Ilice di Carinnu, che si è tenuto ai piedi dell’albero più antico alle pendici dell’Etna, o l’Etna Morning, suggestivo spettacolo che si svolge all’alba presso i vigneti di Milo. Opera è un concept di musica e arti estremamente legato al suo territorio, che vuole essere un’esperienza immersiva non solo musicale ma anche naturalistica, oltre che un’occasione per vivere la bellezza del paesaggio etneo in modo inedito favorendo anche le occasioni di rigenerazione urbana del piccolo paesino di Milo. In quest’ottica rientra l’intervento realizzato con il supporto dello sponsor K-Way, che ha proposto agli studenti dell’Università di Catania della Scuola SDS di Architettura un ciclo di laboratori e attività progettuali che ha avuto come esito la realizzazione di un’area Chill Zone tra le venue del Festival, avvicinando futuri designer e architetti ai piccoli borghi come quello di Milo e valorizzando le risorse materiali e immateriali del territorio come il legno di castagno e il know how dei legnamai, antico mestiere ancora molto diffuso nella piccola comunità etnea. Così l’area verde boschiva che cresce intorno all’anfiteatro di pietra di Milo, main stage del festival, è stata scelta come sito per dell’intervento di progettazione e costruzione di arredi urbani e installazioni in legno di castagno che rimarranno alla comunità di Milo con l’obiettivo di rendere più fruibile il piccolo parco all’interno del paese. Durante i giorni del festival è stata inoltre incoraggiata la mobilità sostenibile con l’attivazione di una speciale partnership con Lime, l’azienda di monopattini e veicoli elettrici condivisi presente nelle maggiori città italiane. Piccoli passi che edizione dopo edizione promettono di lasciare un segno tangibile per la comunità abitante nella direzione di una maggiore sostenibilità degli eventi musicali e di un proficuo rapporto di scambio tra il festival e il piccolo borgo etneo. |