Non basta indignarsi per il comportamento del giovane che ha partecipato allo stupro della ragazza di Palermo e che ha usato i social per compiere un nuovo atto di violenza nei confronti della vittima e della sua famiglia e per sbeffeggiare tutti”. Il ragazzo su Tick Tok scrive: “La galera è di passaggio, si ritorna più forti di prima”. E aggiunge una emoticon sorridente e un braccio forzuto in bella mostra. Così Aldo Di Giacomo, segretario generale del S.PP. che già ieri aveva duramente contestato la decisione del magistrato di disporne la scarcerazione e l’affidamento in una comunità parlando di “un brutto esempio di impunità”. “Per il particolare significato che i giovani danno ai social– continua Di Giacomo – il messaggio inviato con la scarcerazione è ancora più negativo, come ancora più ingiustificato l’atteggiamento buonista dimostrato nei suoi confronti tanto più che nel nostro Paese sono in aumento i casi di violenza sessuale e di femminicidi. E non è certo puntando sul “ravvedimento” di uno degli autori di uno stupro selvaggio che si pone un freno. Per tutto questo noi non ci fermiamo all’indignazione e continuiamo a chiedere che l’attuale sistema carcerario sia per minori che i detenuti maggiorenni sia profondamente adeguato superando l’attuale situazione di scuola per delinquere per i minori con il 90% di chi entra che si avvia verso una “carriera criminale” passando come stadio successivo immediato al carcere normale. Proprio oggi, in uno dei tanti e ripetitivi giorni di “ordinaria follia”, in sette istituti del Paese abbiamo assistito a numerosi episodi di violenza tra cui celle bruciate, minirivolte, nuove aggressioni di agenti, ritrovamento di droga e telefonini arrivati a bordo di droni, a conferma che lo Stato ha ammainato bandiera bianca”.