“L’esempio più clamoroso di come il Governo, con responsabilità dirette anche del Parlamento, sia lontano mille miglia dai problemi reali delle carceri viene dall’Empasse che dura da mesi per la nomina del Garante nazionale dei detenuti e dei componenti dello stesso Ufficio. I nomi che circolano sulla stampa, al di là delle indiscusse professionalità, sono l’evidente risultato di spartizione prima tra i partiti del centrodestra e poi con le opposizioni. Si nomini l’ex magistrato Santi Consolo, attuale garante per la tutela dei diritti fondamentali dei detenuti in Sicilia e si aboliscano i Garanti regionali e comunali”. Così Aldo Di Giacomo, segretario generale del S.PP. che aggiunge: “l’esperienza in tutti questi anni di Garanti regionali e comunali, nominati da Consigli Regionali e sindaci con criteri discrezionali e di spartizione politica, è chiaramente fallimentare. Anzi, in troppi casi i Garanti regionali e comunali hanno contribuito ad alimentare la destabilizzazione del sistema carcerario e della sicurezza, soprattutto alimentando la campagna di delegittimazione del personale penitenziario. In questa fase di acuta emergenza che vivono le carceri italiane tra rivolte, aggressioni quotidiane al personale penitenziario, suicidi, c’è bisogno – dice Di Giacomo – di un’unica ed autorevole figura nazionale che possa ricreare un clima di pacificazione e soprattutto di serenità. Noi riteniamo che per la profonda esperienza maturata nel sistema penitenziario e da magistrato Consolo possa rappresentare quella svolta che il personale penitenziario e tutti si aspettano.
Piuttosto, la vicenda nomina Garante ci sembra un diversivo per spostare l’attenzione mediatica e politica dal forte imbarazzo che si percepisce nel Governo dopo le uscite del Ministro Nordio. In proposito non sappiamo cosa si siano detti il Ministro all’Interno Piantedosi e il capo del Dap Russo che lo stesso Ministro ha voluto incontrare. Senza attardarsi in congetture ed interpretazioni è comunque alquanto fuori dalla normalità che un Ministro dell’Interno si relazioni con il capo del Dap del quale da settimane, a seguito della situazione di emergenza sempre più grave nelle carceri, abbiamo chiesto l’avvicendamento. Ci sono magistrati di grande esperienza – come Sebastiano Ardita e Nicola Gratteri – entrambi hanno la capacità, ampiamente dimostrata in numerose e difficili circostanze, di garantire quella svolta rivendicata dal personale penitenziario, innanzitutto per assicurare l’incolumità fisica dello stesso personale”.
Di Giacomo ricorda che il S.PP. ha promosso la mobilitazione nazionale con un’azione di protesta indetta per il 18 settembre prossimo con un appello al personale penitenziario a far sentire forte la propria voce.