Annunciati i vincitori della XV edizione di SiciliAmbiente (17-22 luglio) nella suggestiva cornice di San Vito Lo Capo. Il festival diretto da Antonio Bellia, con la direzione organizzativa di Sheila Melosu, da sempre importante punto di riferimentoa livello nazionale e internazionale per il cinema legato alle tematiche ambientali, ai diritti umani, allo sviluppo sostenibile e alla biodiversità, annovera 4 sezioni competitive fedeli alla linea della manifestazione. Oltre al Concorso internazionale documentari: un Concorso internazionale lungometraggi di finzione, un Concorso internazionale cortometraggi (di finzione e documentari) e un Concorso internazionale dedicato all’animazione.
Come ogni anno, oltre ai premi in denaro per ogni sezione competitiva, offerti dall’ARPA Sicilia, vengono assegnati il Premio AAMOD, il Premio “Diritti Umani” conferito da Amnesty International Italia e il Premio “Ambiente” conferito da Greenpeace Italia, il Premio della Giuria Giovani.
La giuria documentari composta dall’attrice Sara Serraiocco, dal regista Marco Antonio Pani, dal giornalista Stefano Amadio e dal produttore Luca Ricciardi ha assegnato il Premio SiciliAmbiente “Il Faro” Miglior documentario a “All of Our Heartbeats are connected through exploding stars” di Jennifer Rainsford. Perché è“un potente film documentario, difficile da sintetizzare per la sua ricchezza e visionarietà. La regista svedese, Jennifer R., ci accompagna in un percorso che parte dallo Tsunami giapponese del 2011, attraversa l’elaborazione della perdita proiettandoci in una riflessione esistenziale e poetica tra scienza, filosofia e miti popolari. Da sottolineare il montaggio suggestivo e l’efficacia mai didascalica delle musiche di Teo Teardo”.
La giuria documentari ha assegnato anche una menzione speciale a Il Tempo dei Giganti di Davide Barletti e Lorenzo Conte, presentato in anteprima siciliana, perché “Il documentario di Lorenzo Conte e Davide Barletti non è solo un viaggio personale e utile intorno alla vicenda “Xylella” ma è anche una riflessione interessante su come trattiamo il nostro territorio tra l’idealizzazione della cultura millenaria e i condizionamenti dei flussi di informazione sempre meno attendibili e più pericolosi”.
La giuria cortometraggi e animazionicomposta dall’attrice Simona Malato, da Alessandro Metz fondatore di Mediterranea e dal CEO di Interfilm Berlin Heinz Hermanns ha assegnato il premio al Miglior Cortometraggio a “I am Kanaka” di Genevieve Sulway perché “I am Kanaka è il modo in cui i nativi delle Hawaii si presentano nella loro lingua. Questo documentario in un racconto per immagini evidenzia il contrasto tra la bellezza di natura e paesaggi e la povertà economica sociale e culturale prodotta dal colonialismo. La lingua madre, la madre terra, genera identità cultura e appartenenza. Perdere questo significa perdere la possibilità di espressione di sé e della propria storia. Questo lavoro ci racconta anche di chi a tutto questo non si arrende e costruisce progetti a partire dai più giovani, più marginali, quelli che maggiormente vivono l’esclusione. Per questo il documentario rappresenta un particolare che parla al generale, al globale. I am Kanaka è storia di resistenza e ripresa di identità e origine a partire proprio dalla propria lingua madre. I am Kanaka, con forza e orgoglio”.
Per le Animazioni il primo premio va a “Ice marchants” di João Gonzales per “raccontare l’amore, raccontare l’assenza, raccontare la routine quotidiana. Il potente utilizzo dei soli colori primari per disegnare una storia piccola ma straordinaria di antichi mestieri e saperi vissuti in armonia con l’ambiente che ci circonda. Ha saputo raccontare il cambiamento climatico e lo scioglimento dei ghiacciai senza retorica ma usando un linguaggio poetico. Un film che innamora. Con malinconia”.
La giuria corti e animazioni assegna una menzione speciale al cortometraggio “Una volta ancora” di Giulia Di Maggio perché è “un racconto poetico di chi ha saputo osservare senza invadere o modificare la realtà. Semplice ma assolutamente vero, un anno di vita di un luogo, una spiaggia, un racconto senza parole per immagini e sensazioni.
Il coraggio di mettersi in un angolo da cui si vede una prospettiva che diventa racconto che basta a sé”.
La menzione speciale per le Animazioniva a “Grogh. Storia di un castoro” di Gianni Zauli perché è “Una storia antica di popoli che si muovono alla ricerca del luogo in cui poter vivere. In questo caso castori, ma si possono intravedere vecchie e nuove migrazioni, storie purtroppo che si ripetono e si ripeteranno ancora. Raccontarlo alle nuove generazioni è doveroso. Lo era negli anni successivi al dopoguerra quando questa storia nasce grazie a un lavoro del grande Maestro Alberto Manzi all’interno di un carcere minorile lo è ancora oggi con nuovi strumenti narrativi”.
Tra le novità di quest’anno la Giuria Giovani, composta da una delegazione di studenti che ha partecipato al progetto SiciliAmbiente e Arpa a scuola insieme per assegnare il Premio Miglior Cortometraggio Italiano.
Il Premio AAMOD va a “La scelta” di Carlo A. Bachschmidt, presentato in anteprima siciliana, perché è “un ritratto vero di una comunità e di un luogo in lotta su un campo di battaglia, rappresentato dall’altra parte di una rete del cantiere della grande costruzione dell’autostrada in Val di Susa.
Attraverso l’esplorazione della relazione intima e umana che lo sguardo documentaristico può instaurare con i protagonisti, il film riesce a raccontare l’inquietudine, la rabbia e la volontà di resistenza, le scelte individuali, che le persone della valle vivono, facendone i testimoni dell’enorme portata del tema trattato”.
Il premio consiste nell’utilizzo gratuito di 3’ di materiale audiovisivo dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, del valore stimato € 3.000,00.
“Siciliambiente è un festival accogliente e coraggioso, che da 15 anni promuove – attraverso diverse forme di cinema – la tutela dell’ambiente e la difesa dei diritti umani, con una lungimiranza nel connettere due questioni che oggi appaiono strettamente legate l’una all’altra. Le opere in concorso si collocano nel solco della grande tradizione del documentario internazionale a carattere investigativo, d’inchiesta e di denuncia politica e sociale e nell’insieme tratteggiano un panorama variegato e interessante sia per le tematiche affrontate, sia per gli esiti formali e stilistici, con alcune prove capaci di travalicare i confini del genere e offrire visioni profondamente poetiche” ha dichiarato Luca Ricciardi dell’AAMOD.
Il Premio Greenpeace Italia, riservato ai documentari a tema ambientale della 15a edizione del Festival, va a “Plastic Fantastic” perché Il documentario “Plastic Fantastic”, di Isa Willinger sull’impatto ambientale globale della plastica, documenta come gli interessi industriali cerchino di difendere il settore della plastica, le loro strategie di greenwashing e il tentativo dell’industria petrolifera di interferire con i negoziati in corso alle Nazioni Unite per un Trattato globale sulla plastica. Un’indagine lucida e a largo spettro, attuale e documentatissima, sulla minaccia ambientale di livello globale rappresentata dall’uso della plastica usa-e-getta”. A consegnare il premio Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia, che da alcuni anni collabora con SiciliAmbiente per la sezione dei documentari ambientali.
Il Premio Amnesty International Italia, dedicato ai Diritti umani, va a “The Illusion of Abundance” di Erika Gonzalez Ramirez e Matthieu Lietaert, presentato in anteprima siciliana.
Perché “Il film mostra quanto l’attacco all’ambiente porti con sé violazioni dei diritti umani: dirette, come quando si perde la vita, o meno, come quando il sistema di sostentamento della propria comunità viene smembrato; e racconta quanto questo sfruttamento sia legato anche all’Europa. Il documentario è dunque bello ma anche prezioso, perché ci chiama in causa: se ancora non l’abbiamo fatto, è il momento di mettere in discussione il modello economico che schiaccia diritti e ambiente; se abbiamo iniziato a farlo, è ora di impegnarsi ancora di più, imparando a individuare il green washing e dando spazio solo alle imprese e alle iniziative economiche che rispettano i territori e chi li abita. Solo così questo documentario raggiungerà il suo scopo e le persone di cui parla faranno un altro passo verso giustizia e riparazione”.
Il Premio TTPixel che consiste in 4 turni di color correction + la stampa di 1 master DCP. Valore totale del premio € 3.000,00 è assegnato al cortometraggio “Guerra tra poveri” di Kassim Yassin Saleh perché è “un film duro, tratto da una storia vera, un dramma che purtoppo rischia di diventare cronaca quotidiana un film che si rifà al cinema neorealista una fotografia in bianco e nero che rende l’atmosfera estremamente espressiva”.
Il Premio Giuria Giovani va a “Internet Sparito” di Matteo Cirillo e Bonolis Bros “Internet sparito ci ha colpito particolarmente per la tematica del rapporto tra social e realtà che sentiamo particolarmente vicina, e per lo stile ironico della narrazione di cui abbiamo riconosciuto da subito termini e dinamiche. Ci ha colpito molto il tema centrale, ovvero il non esistere in assenza dei social, e la conseguente ed invadente invisibilità. Ci ha fatto anche molto ridere con una narrazione ben ritmata e battute davvero simpatiche. Abbiamo ipotizzato un collegamento con le tematiche ambientali perché la moderna vita, immersa com’è nei social network, non ci fa vedere la realtà che ci circonda, nascondendo quanto sta accadendo alla natura intorno. Il messaggio della storia, seppur ben nascosto, l’abbiamo compreso bene, ovvero riuscire a creare dei collegamenti veri con le persone e con la realtà, senza vivere dentro una realtà altrimenti virtuale. E’ stata la storia che ci ha tenuto di più attaccati allo schermo”.
Il Premio del Pubblico sarà consegnato dopo la serata del 29 luglio a Makari, durante la quale il pubblico potrà vedere i due lungometraggi di finzione in concorso: in anteprima siciliana “Le ragazze non piangono” opera prima di Andrea Zuliani e “Le otto montagne” di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch.
Il direttore Antonio Bellia, al termine della serata, congeda il pubblico: “si è chiusa la 15esima edizione del SiciliAmbiente film festival e sono particolarmente soddisfatto. Grande è stata la risposta del pubblico sulla qualità dei film proposti e e sulla varietà e pregevolezza degli eventi collaterali presenti in queste serate! Tutto ciò ci dà la determinazione nel continuare a portare avanti la nostra mission: mostrare e diffondere il cinema di qualità e parlare senza filtri dello status quo della salute del nostro pianeta e della difesa dei diritti dell’uomo.“
Il Festival è promosso da Associazione culturale Cantiere 7 e da Demetra Produzioni con il contributo del Comune di San Vito Lo Capo, e di ARPA Sicilia. Il progetto è sostenuto con i fondi “Otto per Mille della Chiesa Valdese” e realizzato grazie al contributo della Regione Siciliana – Sicilia Film Commission e della Direzione Generale Cinema del Ministero delle Culturarealizzato in collaborazione con Amnesty International Italia, Greenpeace Italia e AAMOD.