martedì, Novembre 19, 2024
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Ance Sicilia: “dai pagamenti riparte il confronto col governo Schifani”

Lo sblocco dei pagamenti alle imprese dovuti 
dalla Regione sin dal 2022, avvenuto in anticipo rispetto agli anni 
precedenti, è frutto della sensibilità del governatore Renato Schifani e 
dell’assessore all’Economia, Marco Falcone, che, ascoltando le continue 
sollecitazioni dell’Ance Sicilia, si sono impegnati a completare in 
tempi rapidi il riaccertamento dei residui di bilancio.
Questo impegno mantenuto, di fatto, riavvia il confronto fra governo 
regionale e Ance Sicilia proprio a partire dal come l’Esecutivo intenda 
rendere strutturale la puntualità dei pagamenti già a partire dalle 
fatture di quest’anno e per gli anni a seguire. In proposito, per non 
fare mancare ulteriore liquidità al sistema delle imprese già stremate 
da crisi, inflazione, caro materiali e aumento dei tassi di interesse 
sui finanziamenti bancari, il Collegio regionale costruttori edili 
ritiene che sia necessario un piano di digitalizzazione e di snellimento 
della macchina amministrativa regionale.
Allo stesso modo, l’Ance Sicilia sollecita l’approvazione, da parte 
dell’Ars, del recepimento dinamico della riforma del Codice nazionale 
degli appalti, entrata in vigore lo scorso 1 luglio, per superare le 
norme in contrasto con la legge regionale numero 12 del 12 luglio 2011, 
e anche per trasformare gli Uffici regionali gare in Centrali uniche di 
committenza.
L’Ance Sicilia vuole poi chiedere al governatore Schifani di intervenire 
anche come Regione, di concerto col governo nazionale e il sistema 
bancario regionale, per individuare una soluzione condivisa che consenta 
di sbloccare i crediti fiscali dei bonus edilizi, che in Sicilia, 
secondo una stima di Ance Sicilia, ammontano a circa 500 milioni di euro 
e che, nonostante i recenti interventi normativi nazionali, non trovano 
ancora risposta da parte degli acquirenti.
Ciò ha di fatto bloccato il mercato degli investimenti in 
ristrutturazioni tramite Superbonus che, come rileva l’Enea, allo scorso 
mese di giugno nell’Isola sono fermi per il secondo mese consecutivo a 
poco meno di 5 miliardi. E’ una frenata, sottolinea l’Ance Sicilia, non 
solo all’attività delle imprese, ma anche ad una delle poche leve, 
quella delle costruzioni, che in atto stanno sostenendo la crescita del 
Pil della nostra regione. La stessa Svimez nelle recenti anticipazioni 
del Rapporto ha evidenziato come gli investimenti nelle costruzioni 
abbiano fatto da traino al Pil del Sud per il 31,1% nel 2021 e il 13,1% 
nel 2022.
Qualificare la Pubblica amministrazione, digitalizzarla, accelerare le 
procedure di appalto: tutto ciò, ricorda l’Ance Sicilia, serve anche a 
favorire il pieno e puntuale utilizzo delle risorse del “Pnrr” e della 
vecchia e nuova programmazione dei fondi europei delle Politiche di 
coesione.
Infine, l’Ance Sicilia attende ancora il completo finanziamento degli 
Accordi quadro per la viabilità secondaria e auspica che il governatore 
Schifani voglia sollecitare Palazzo Chigi per l’urgente nomina di 
persone adeguate a gestire la struttura del Commissario straordinario 
della depurazione, dopo che a maggio è scaduta la terna commissariale 
uscente e che questo mese è scaduta pure la proroga senza che siano 
stati adottati i necessari adempimenti di legge. Ciò espone l’Italia al 
rischio di perdere 3 miliardi di finanziamenti per depuratori, buona 
parte dei quali in Sicilia, quando il Paese paga ogni giorno 160mila 
euro di multa all’Unione europea per la mancata risposta alla procedura 
di infrazione.

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